Negli Stati Uniti l’azienda Safer human medicine (Shm) vuole costruire in Georgia una struttura in grado di ospitare fino a 30mila scimmie appartenenti alla famiglia dei macachi cinomolgi (Macaca fascicularis), note per la loro natura particolarmente intelligente e vivace, con l’obiettivo finale di venderle a prezzi “vantaggiosi” ai centri di ricerca. Il progetto ha tuttavia provocato l’ira degli attivisti, degli scienziati e dei residenti di Bainbridge, in Georgia, la piccola città rurale scelta per ospitare il complesso.
L’enorme centro di Shm, se il progetto andrà in porto, dovrà occupare 80 ettari, ospitando un numero di macachi superiore di oltre il doppio a quello dei residenti. Come riporta la rivista Science, negli USA vengono utilizzate a scopo di ricerca fino a 70mila scimmie – in gran parte provenienti dalla Cina — e i prezzi per l’acquisto di animali-cavie è più che raddoppiato. Fino a pochi anni fa, infatti, acquistare un singolo esemplare costava 7.000 dollari, mentre oggi ne occorrono circa 20mila.
“Abbiamo pensato che sarebbe stato davvero un bene per la ricerca se qualcuno fosse riuscito a sviluppare a livello nazionale un modo di rendere disponibili i primati ai ricercatori statunitensi. Vogliamo procurarci animali di ottima qualità, portarli negli Stati Uniti e iniziare a sviluppare delle colonie”, ha dichiarato David Johst, presidente di Shm.
Ma nonostante l’azienda rassicuri che “il benessere dei loro animali verrà sempre al primo posto”, Peta, l’organizzazione di attivisti no profit che si occupa del benessere degli animali, sta già sostenendo gli abitanti di Bainbridge che vogliono fermare la costruzione dell’allevamento per motivi etici e ambientali. Gli attivisti sostengono infatti che scopo della struttura sarà “importare e allevare in gabbie scimmie destinate a essere avvelenate, mutilate e uccise in inutili esperimenti di laboratorio, con il rischio di diffondere malattie infettive e degradare l’ambiente”.