Dopo il Colorado ed il Maine, anche l’Illinois ha stabilito che Donald Trump non potrà comparire sulla scheda elettorale delle primarie repubblicane, in quanto squalificato in base alla clausola di insurrezione del Quattordicesima Emendamento.
A prendere la decisione è stato un giudice dello Stato, Tracie Porter, della contea di Cook, che ha inoltre concesso al candidato alla Casa Bianca un breve periodo di tempo durante il quale potrà fare ricorso. Anche l’Illinois, dunque, ha decretato che l’ex presidente ebbe ruolo di primo piano nel corso dell’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021.
“La corte si rende conto della portata di questa decisione e del suo impatto sulle imminenti elezioni primarie dell’Illinois”, ha dichiarato il giudice Porter, “tuttavia Il Consiglio elettorale dello Stato rimuoverà Donald Trump dalle schede elettorali del 19 marzo 2024 o causerà la soppressione di tutti i voti espressi per lui”.
Nel frattempo, l’avvocato dell’ex presidente, Nicholas Nelson ha definito gli eventi del 6 gennaio 2021 come una “rivolta politica” piuttosto che “un gruppo con una serie di obiettivi specifici”, escludendo dunque un coinvolgimento diretto del suo assistito. “Non c’è alcuna indicazione sul fatto che i rivoltosi avessero un piano”, ha detto Nelson, “Erano semplicemente arrabbiati”. Come prevedibile, dunque, in vista delle primarie del 19 marzo, il team legale del candidato repubblicano presenterà ricorso.

“Un giudice attivista democratico dell’Illinois ha sommariamente annullato il consiglio elettorale statale e ha contraddetto le precedenti decisioni di dozzine di altre giurisdizioni statali e federali”, ha dichiarato Steven Cheung, portavoce di Trump, “Si tratta di una sentenza incostituzionale. Ricorreremo immediatamente in appello”.
Dopo aver vinto in Iowa, New Hampshire, South Carolina e Michigan, dunque, Trump non vuole rinunciare all’Illinois. Prima del voto del 19 marzo, però, il leader indiscusso di MAGA si prepara all’ormai imminente quanto fondamentale Super Tuesday del 5 marzo: in quella data, infatti, saranno quindici gli stati americani ad andare al voto, ovvero Alabama, Alaska, Arkansas, California, North Carolina, Colorado, Maine, Massachusetts, Minnesota, Oklahoma, Tennessee, Texas, Utah, Vermont e Virginia.
Nel frattempo, in attesa dell’appello in Illinois e del ritorno alle urne da parte degli elettori repubblicani, nella giornata di ieri la Corte Suprema ha dichiarato che prenderà in considerazione la richiesta di immunità da parte di Trump, in vista delle presidenziali. In particolare, i giudici dovranno decidere se l’ex leader del Paese potrà essere perseguito dalla legge per l’accusa di avere interferito con le elezioni del 2020.
La decisione definitiva della Corte dovrebbe arrivare entro il mese di giugno. Intanto, Trump ha dichiarato: “Senza immunità, un presidente non può lavorare adeguatamente o prendere decisioni nell’interesse degli Stati Uniti”.