La Casa Bianca ha perso la pazienza e chiede formalmente a Fox News di correggere la copertura televisiva sulle accuse di corruzione mosse al presidente Joe Biden, al figlio Hunter e alla famiglia.
Ian Sams, uno dei portavoce della Casa Bianca, ha scritto una lettera all’amministratore delegato di Fox News Suzanne Scott, al presidente Jay Wallace e al capo dell’ufficio di Washington, Bryan Boughton ricordando che l’ex informatore dell’FBI Alexander Smirnov, che è stata la fonte principale delle accuse di corruzione, è ora in prigione, accusato dalle autorità federali di aver inventato la storia in collaborazione con agenti dello spionaggio russo. “Nonostante ciò – ha scritto Sams – la Fox non ha fatto alcun passo per ritrattare, correggere o aggiornare i suoi resoconti sulle false accuse al presidente e al figlio”.
Da mesi la rete televisiva di Murdoch martella i suoi ascoltatori sia con accuse non provate di affari poco leciti della famiglia Biden, sia con i commenti sulle facoltà mentali di Biden contenute nel rapporto Hur, l’inquirente federale che non trovando illegalità nella vicenda dei documenti che Biden aveva conservato nel suo garage, ha “dipinto” il presidente come un anziano rimbambito.
Un tam tam mediatico con l’avvicinarsi delle elezioni in sostegno delle indagini dei repubblicani alla Camera che spingono per mettere sotto impeachment il presidente.
Fox News non è nuova a lanciare e propagandare accuse infondate che alla fine sono costate alla compagnia centinaia di milioni. Ad aprile dello scorso anno ha patteggiato il risarcimento record di 787,5 milioni di dollari per evitare il processo per diffamazione intentato dalla Dominion, un’azienda che produce le macchinette elettorali, accusata senza nessuna prova da Fox News di aver preso parte ai brogli che avevano portato alla vittoria di Biden. “Le bugie non pagano” aveva affermato dopo la decisione in tribunale John Poulos co-founder e chief executive della Dominion. Ed ora Fox News è in attesa di un altro procedimento giudiziario, questo intentato dalla Smartmatic, ripetutamente accusata dai conduttori di Fox News di aver manipolato le macchinette elettorali per dare i voti a Biden. Smartmatic ha citato in giudizio per diffamazione il network televisivo chiedendo 2 miliardi dollari di danni.

Dopo il primo patteggiamento e la maxi-penalizzazione il network ha cercato di riconquistare la credibilità allontanando Tucker Carlson, il giornalista più seguito del network, che era il maggior sostenitore delle false accuse elettorali di Trump.
Nonostante la stangata finanziaria e la pesante perdita di credibilità nelle informazioni per aver avallato le bugie di Trump, il network non ha addolcito i deliri mediatici anti Biden e si è lanciata in questa nuova campagna denigratoria del presidente.
Ma non è una novità. Rupert Murdoch vede l’informazione come una merce che lui deve vendere. E come tutte le merci deve piacere all’acquirente. Una filosofia annunciata al lancio della sua prima avventura editoriale americana quando acquistò i due giornali texani di San Antonio, l’Express e il News. Murdoch mise subito in chiaro la sua visione editoriale: “Siamo qui per dare al pubblico le notizie che il pubblico vuole”. E questa filosofia è stata applicata a Fox News che ha fatto breccia nella Middle America.
La lettera di Ian Sams è l’ultima della Casa Bianca, che ha adottato un approccio più aggressivo in difesa della copertura giornalistica del presidente. All’inizio di questo mese, Ian Sams aveva inviato una lettera all’Associazione dei corrispondenti della Casa Bianca, protestando contro la copertura del rapporto del procuratore speciale Robert Hur sulla gestione di materiale riservato da parte di Biden.

“Nel corso dell’ultimo anno, i conduttori di Fox News hanno costantemente promosso le accuse di corruzione contro la “famiglia criminale Biden”- ha scritto Ian Sams nella lettera – Citerei il numero di volte in cui Jesse Watters e Sean Hannity hanno lanciato queste accuse e hanno rilasciato false dichiarazioni sul presidente Biden in televisione in prima serata”. Ma quando l’informatore dell’FBI, Alexander Smirnov, è stato accusato di aver fabbricato le accuse confessando che l’intelligence russa era coinvolta nella diffusione della diffamazione, Fox News non ha dato la notizia.
Hannity, il principale promotore delle accuse di corruzione, è rimasto fedele alla narrativa che ha promosso in dozzine di trasmissioni. Jesse Watters invece ha utilizzato la rivelazione dell’arresto di Smirnov per lanciare una teoria del complotto ancora più profonda, suggerendo che Biden avesse fatto arrestare Smirnov per coprire la corruzione.
Anche prima che Smirnov fosse accusato, i quotidiani responsabili consideravano le accuse di corruzione dubbie. Ma Fox News ha un difficile rapporto con la verità, dovuto proprio a quella visione dell’editore di fornire le notizie che il pubblico vuole, ma che non sono necessariamente vere.
Poiché Fox News si è rifiutata di correggere l’informazione la Casa Bianca si è mossa per richiedere formalmente alla rete di farlo.