La senatrice democratica dell’Illinois Tammy Duckworth ha dichiarato che mercoledì sottoporrà ai voti una legge per salvaguardare l’accesso alla fecondazione in vitro a livello nazionale dopo che la Corte Suprema dell’Alabama, equiparando di fatto gli embrioni congelati a dei bambini già nati, ne ha grandemente limitato l’uso nello Stato.
“Non si fermeranno solo all’Alabama. Ricordate le mie parole: se non agiamo subito, la situazione non potrà che peggiorare”, ha dichiarato martedì Duckworth in una conferenza stampa. La deputata ha dichiarato che intende far approvare mercoledì con “consenso unanime” una legge che protegga “il diritto di ogni americano a diventare genitore attraverso trattamenti come la fecondazione in vitro”.
Tuttavia il suo tentativo sembra destinato al fallimento, dato che basterebbe solo un voto contrario per far saltare tutto. Il vero obiettivo di Duckworth, che ha avuto due bambine con la fecondazione assistita, potrebbe essere invece quello di far uscire i repubblicani allo scoperto su un tema che è immensamente popolare negli USA e che l’ala più conservatrice del GOP (da cui sul tema si è smarcato persino Trump) sta minando.
Il disegno di legge – nota come Access to Family Building Act – è stato presentato per la prima volta da Duckworth e dallla senatrice Patty Murray di Washington nel 2022 e mira a istituire una protezione federale per l’accesso alla FIV a livello nazionale, superando i limiti statali.
La senatrice dem afferma che la decisione presa a suo tempo dal suo medico di scartare i suoi embrioni non utilizzabili con il suo consenso sarebbe stata potenzialmente considerata omicidio colposo o omicidio secondo la recente sentenza della Corte Suprema dell’Alabama.
“Donald Trump improvvisamente sostiene la fecondazione assistita dopo essersi vantato e aver rivendicato il merito della caduta della Roe v. Wade. Non si possono fare entrambe le cose”, ha detto Duckworth. “E quindi scopriamo domani (oggi, nda) se qualche repubblicano si presenterà per bloccare il consenso unanime”.