Macy’s ha annunciato la chiusura di 150 negozi nei prossimi tre anni, di cui 50 entro la fine del 2024, per aprirne altri di fascia più alta e di lusso. La manovra fa parte di un progetto di riassetto dopo che il multi-store ha registrato un calo delle vendite e un’ulteriore perdita nel quarto trimestre.
Come parte della strategia, Macy’s mira alla riqualificazione dei suoi restanti 350 negozi, con l’intenzione di impiegare più venditori nella zona degli camerini e nei reparti di scarpe, allo stesso tempo aggiungendo più display visual come i manichini. Allo stesso tempo, l’azienda ha segnalato di voler virare verso le proposte di lusso che nel complesso hanno avuto risultati migliori, annunciando l’apertura di 15 negozi di fascia alta di Bloomingdale’s e 30 delle sue rivendite di lux cosmetics Blue Mercury.
“Stiamo progettando gli step necessari per rinvigorire i rapporti con i clienti migliorandone lo shopping e con un assortimento dello stock di livello migliore”, ha detto il CEO di Macy’s Tony Spring, succeduto a Jeff Gennette agli inizi di febbraio 2024.
La strategia arriva dopo che Macy’s ha interpellato 60mila clienti su cosa hanno apprezzato e cosa al contrario non hanno gradito dell’esperienza di acquisto. È venuto fuori che il pubblico desidera negozi meno affollati e più servizi mirati. La società di grandi magazzini sta rivedendo anche i suoi marchi privati, nel tentativo di dare una mano concreta ai negozi nel distinguersi e ad avere margini di profitto migliori.
Gli investitori e la pressione per aumentare le vendite sono solo due delle questioni cruciali che il nuovo CEO si appresta ad affrontare. Già prima della pandemia, i grandi magazzini si sono trovati di fronte alla forte concorrenza dei rivali online. Finora la differenza è tangibile anche rispetto al riassetto dei competitor, come nel caso di Neiman Marcus e JCPenney che, dopo aver presentato l’istanza di protezione dal fallimento, sono riemersi come entità più piccole.
Inoltre, nonostante i consumatori si siano dimostrati resilienti e disposti a fare acquisti anche dopo il periodo di forte inflazione, è cambiato sostanzialmente il modo, optando per beni a basso prezzo.
Macy’s sta provando ad arginare le perdite, portando avanti anche il progetto di espansione dei negozi più piccoli che possano offrire maggiore comodità ai propri clienti. In ottobre ha annunciato l’intenzione di aggiungere 30 di queste sedi entro l’autunno del 2025, portando il numero totale a circa 42. Il prossimo ciclo di espansione inizierà in autunno.
Nonostante i progetti di riassetto delle sedi e cambi di strategia, Macy’s continua a tagliare posti di lavoro per abbassare i costi. A gennaio, l’azienda ha dichiarato il taglio del 3,5% circa della sua forza lavoro totale, numero pari a 2.350 dipendenti, conseguenza della chiusura di cinque sedi.