Lunedì, Donald Trump Jr., figlio dell’ex presidente statunitense, ha ricevuto presso la sua abitazione di Jupiter, Florida, una lettera contenente della polvere bianca. Quest’ultima, al momento, non è stata ancora identificata dalle autorità locali, intervenute poco dopo.
“I risultati dei test effettuati sulla sostanza non sono riusciti a stabilire di cosa si trattasse”, ha dichiarato Andrew Surabian, portavoce di Trump Jr., ”ma i funzionari non credono che si tratti di una polvere mortale”. Al momento, sul controverso quanto misterioso episodio stanno indagando i servizi segreti, con l’ausilio dello sceriffo della contea di Palm Beach.
Recentemente, Donald Jr e suo fratello Eric sono stati coinvolti nel processo per frode a New York, che ha visto “protagonisti” l’ex presidente statunitense e altri due ex funzionari della Trump Organization, condannati a pagare una maxi multa da 464 milioni di dollari. Ora non è ancora ben chiaro se la sentenza arrivata nella Grande Mela e l’episodio verificatosi a Jupiter siano in qualche modo collegati, ma di certo quest’ultima è una possibilità che le autorità non hanno certamente escluso a priori.

Secondo alcuni, invece, dietro la vicenda di lunedì potrebbe esserci la mano di qualche oppositore del candidato repubblicano: d’altronde, in passato, Donald Jr., primogenito dell’ex presidente, è stato uno dei principali “consiglieri” del padre. Negli ultimi tempi, invece, il quarantaseienne, è stato spesso ospite di programmi televisivi filo conservatori, nonché protagonista di una una campagna nel New Hampshire, in vista delle primarie locali di gennaio, che hanno visto il trionfo del padre.
Lunedì, una volta trovata la lettera all’esterno della sua abitazione di Jupiter, dove vive con la compagna Kimberly Guilfoyle, Trump Jr. ha immediatamente avvertito le autorità: sul posto, infatti, sono stati avvistati uomini in tuta protettiva e diversi camion dei pompieri.
Nei prossimi giorni, dunque, le analisi degli specialisti faranno ulteriore chiarezza sulla natura della polvere bianca spedita a casa Trump. Ciò che è certo, è che non è la prima volta che il figlio dell’ex presidente si ritrova a dover fare i conti con una situazione del genere. Già nel 2018, infatti, a New York, il quarantaseienne ricevette una busta contenente una sostanza misteriosa, ritenuta successivamente “non nociva” dagli specialisti della NYPD.