Stando a quanto riportato dagli esperti della Federal Aviation Administration, la “cultura della sicurezza” della Boeing sarebbe ormai “inadeguata e confusa”. Gli analisti della FAA, infatti, hanno riscontrato “una mancanza di consapevolezza delle metriche riguardante la sicurezza a tutti i livelli dell’organizzazione”, oltre a uno scollamento sempre più evidente tra i manager ed i dipendenti.
Questi ultimi, in particolare, hanno paura di segnalare ai dirigenti eventuali problemi legati alla sicurezza, in quanto temono di subire ritorsioni. Le ispezioni sulla “safety culture” della Boeing sono iniziate lo scorso mese, quando un aereo della compagnia, un 737 Max 9 della flotta di Alaska Airlines, perse un pezzo della fusoliera mentre era in volo, costringendo il pilota ad un atterraggio di emergenza.
Gli investigatori hanno successivamente affermato, in un rapporto preliminare, che mancavano i bulloni utilizzati per mantenere il pannello in posizione, dopo che l’aereo era stato sottoposto ad alcune riparazioni presso la fabbrica della Boeing a Renton, Washington.
Dopo l’episodio dello scorso gennaio, conclusosi fortunatamente senza feriti, gli esperti hanno spiegato che la società ha apportato delle modifiche alla sua politica interna, che hanno ridotto le possibilità di ritorsioni contro i suoi dipendenti. Tuttavia “l’attuale situazione, anche se migliore rispetto a quella precedente, consente comunque che si verifichino delle rappresaglie nei confronti del personale”.

“Abbiamo adottato misure importanti per promuovere una cultura della sicurezza che responsabilizzi e incoraggi tutti i dipendenti a condividere la propria voce”, hanno invece comunicato i vertici di Boeing, “ma c’è ancora molto lavoro da fare”.
Al momento, la società sta inoltre provando ad accelerare i ritmi della produzione dei suoi 737, portandola a quota 38 al mese. I critici, però, tra cui Ed Pierson, ex senior manager del programma 737 e ora direttore di una fondazione di sicurezza senza scopo di lucro, si lamentano da tempo delle pressioni fatte sul personale, affinché non rallenti la catena di montaggio, sottolineando potenziali problemi.
Lo stesso Pierson ha spiegato che “Esiste una cultura in cui i dipendenti in prima linea stanno imparando a tenere la bocca chiusa perché hanno paura… potrebbe succedere loro qualcosa”. “I nostri lavoratori sanno cosa dobbiamo fare per migliorare, meglio di chiunque altro”, ha invece dichiarato il CEO di Boeing, David Calhoun, “Dovremmo incoraggiare sempre qualsiasi membro del team che sollevi questioni che devono essere necessariamente affrontate”.