I legali di Donald Trump hanno chiesto che Stormy Daniels, Karen McDougal e Michael Cohen non vengano chiamati a testimoniare nel processo sui presunti fondi segreti dell’ex presidente che si aprirà il 25 marzo.
Stormy e Karen sono le due donne con cui Trump avrebbe avuto relazioni clandestine e che aveva messo a tacere – a ridosso delle elezioni del 2016 – incaricando il suo avvocato di allora, Cohen, di pagarle sottobanco.
Sul capo di Trump pendono ben 34 capi d’accusa per aver falsificato i registri aziendali al fine di nascondere il pagamento di 130.000 dollari per comprare il silenzio dell’attrice porno Stormy Daniels. Il candidato repubblicano alla Casa Bianca è inoltre sotto processo per aver commesso un reato nei finanziamenti elettorali.
Intanto però ieri è stato il procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg a chiedere che il giudice imponesse un “gag order” a Trump, cioè il divieto di commentare sulle le persone coinvolte nel caso. Bragg ha ricordato la tendenza dell’ex presidente a fare “commenti pubblici e incendiari sui partecipanti a vari procedimenti giudiziari contro di lui, compresi giurati, testimoni, avvocati e personale del tribunale”, si legge nel documento.
“Tali commenti, così come le inevitabili reazioni che suscitano da parte dei seguaci e degli alleati dell’imputato, rappresentano una minaccia significativa e imminente all’ordinata amministrazione di questo procedimento penale e una sostanziale probabilità di causare pregiudizi materiali”.
Bragg ha chiesto al giudice Juan Merchan due restrizioni identiche a quelle confermate dalla Corte d’Appello del Circuito di Washington a dicembre nel processo penale federale contro Trump per i suoi tentativi di ribaltare i risultati delle elezioni del 2020.
Oltre all’ordinanza sul caso di Washington, a Trump è stato imposto il ‘bavaglio’ anche nel processo per frode civile in corso contro di lui e i suoi soci d’affari a New York, dopo che il magnate aveva condiviso un post sprezzante sui social media con una foto dell’assistente legale principale del giudice che presiede il processo (venendo in seguito multato di 15.000 dollari).
Inoltre, in un recente processo civile federale relativo a una denuncia per diffamazione presentata dalla scrittrice E. Jean Carroll, un tribunale ha ordinato che la giuria rimanesse anonima, impendendo tanto a Trump quanto a Caroll (o ai giudici) di conoscere la loro identità.