La guerra in Medio Oriente continua a provocare vittime anche a migliaia di chilometri da Gaza. Nella giornata di ieri, infatti, un membro dell’aeronautica militare statunitense, il venticinquenne Aaron Bushnell, ha deciso di darsi fuoco davanti all’ambasciata israeliana a Washington DC, in segno di protesta contro il conflitto in corso, che ha definito come “un genocidio”.
In un video pubblicato su diversi social, si vede il giovane militare arrivare dinanzi al cancello dell’ambasciata, ed estrarre poi una borraccia contenente del liquido infiammabile. Prima di darsi alle fiamme, Bushnell ha gridato più volte “Palestina libera!”.
All’arrivo dei caschi rossi locali, le lingue di fuoco erano già state spente dagli uomini del Servizio Segreto, che hanno provato a soccorrere immediatamente lo sfortunato protagonista di questa tragica vicenda. Il venticinquenne, subito dopo, è stato trasportato d’urgenza in ospedale, in condizioni gravissime. Nonostante i vari tentativi dei medici, il giovane non ce l’ha fatta.
Stando a quanto dichiarato dalle autorità di Washington, il rogo appiccato dal militare non ha coinvolto il personale dell’ambasciata, né i passanti: la polizia ha inoltre ispezionato una vettura presente nelle vicinanze, ma senza trovare alcun indizio né altri materiali pericolosi. Sulla tragica vicenda, ora, indagheranno i servizi segreti, l’MPD e l’Ufficio per l’alcol, il tabacco, le armi da fuoco e gli esplosivi.

Bushnell, che nella mattinata di ieri indossava ancora la mimetica, era un ingegnere DevOps originario di San Antonio. Stando alle ultime indiscrezioni, poco prima di compiere l’estremo gesto, aveva inviato un messaggio ad alcuni media statunitensi, dichiarando: “Oggi ho intenzione di intraprendere un atto estremo di protesta. Ma rispetto a ciò che le persone hanno vissuto in Palestina per mano dei loro colonizzatori, non è affatto estremo. Non voglio più essere complice di questo genocidio”.
Il giovane ha inoltre immortalato il tutto nel corso di una live su Twitch: naturalmente, la piattaforma ha poi rimosso il video, in quanto violava le sue linee guida. Poco prima che il ragazzo estraesse l’accendino, alcuni agenti presenti gli avevano chiesto se stesse aspettando qualcuno e se potevano aiutarlo. Il venticinquenne però li ha ignorati, dandosi fuoco e gridando ripetutamente “Palestina libera”, prima di crollare al suolo.
Non è la prima volta che negli USA si verifica un episodio del genere. Pochi mesi fa, più precisamente a dicembre, una persona, che aveva con sé una bandiera palestinese, decise infatti di darsi alle fiamme proprio davanti l’ambasciata israeliana di Atlanta, Georgia.