La società madre di Facebook, Meta, creerà un team per contrastare la disinformazione e l’abuso dell’Intelligenza Artificiale generativa in vista delle elezioni del Parlamento europeo, che si terranno dal 6 al 9 giugno. La compagnia di Mark Zuckerberg teme che i contenuti generati dall’AI possano essere considerati vere e proprie interferenze nel processo elettorale. L’abilità di creare testi, foto, video senza alcuna regolamentazione o senza argini etici potrebbe avere un notevole impatto sugli elettori e Meta non intende trovarsi sotto lo stesso fuoco che accompagnò la società dopo l’elezione del presidente americano Joe Biden nel 2020, quando le sue piattaforme furono utilizzate per diffondere contenuti falsi sulla manipolazione delle elezioni da parte dello sfidante Donald Trump. E non vuole neppure finire nel fuoco incrociato di ogni nuova campagna elettorale, come accadde in quella tra l’ex presidente Donald Trump e l’ex Segretaria di Stato Hillary Clinton nel 2016, dove le sue piattaforme vennero utilizzate dagli hacker russi per spargere disinformazione.
Ora, in vista delle consultazione europee di giugno che porteranno a eleggere 720 deputati, Marco Pancini, capo della divisione europea di Meta, ha dichiarato sul blog della società: “Con l’avvicinarsi delle elezioni, attiveremo un Centro operativo elettorale per identificare potenziali minacce e mettere in atto misure di mitigazione in tempo reale”.
Pancini ha assicurato che gli esperti dei team di intelligence, scienza dei dati, ingegneria, ricerca, politica dei contenuti e degli aspetti legali si concentreranno sulla lotta alla disinformazione, sulle operazioni di influenza e sul contrasto dei rischi legati all’abuso dell’intelligenza artificiale generativa.
Per prevenire la diffusione della disinformazione e della propaganda legata alle elezioni sulle sue piattaforme, Meta ha investito oltre 20 miliardi di dollari in sicurezza dal 2016, e sono circa 40mila le persone che lavorano nel contrasto delle fakenews, inclusi 15mila revisori di contenuti.
“Non è solo il momento intorno alle elezioni che conta, ma tutto il lavoro che devi fare nei mesi che precedono le elezioni”, ha spiegato David Agranovich, direttore del Global Threat Disruption di Meta, intervenendo alla conferenza sulla sicurezza informatica di Monaco (MСSC) all’inizio di febbraio. “Le operazioni di informazione non iniziano proprio quando si avvicinano le elezioni: iniziano con mesi o anni prima, con gli attori della propaganda che si preparano a creare un pubblico e gettare le basi per le operazioni vicine al momento elettorale”.
Meta, che attualmente collabora con 26 organizzazioni indipendenti di fact-checking in tutta l’Unione Europea, aggiungerà tre nuovi partner in Bulgaria, Francia e Slovacchia. Il suo servizio coprirà 22 lingue.
La società di Zuckerberg si è già impegnata, dall’inizio di febbraio, insieme a Microsoft, OpenAI e altre 17 società tecnologiche, a impedire che i contenuti ingannevoli prodotti dall’Intelligenza Artificiale interferiscano con le elezioni che si terranno quest’anno in 64 paesi del mondo. Per l’Unione Europea saranno le prime elezioni del dopo Brexit e gli analisti temono uno spostamento a destra in tutti e 27 gli stati in cui si voterà per il rinnovo dei parlamentari europei.