I ragni Jorō, originari dell’Asia ma avvistati negli USA per la prima volta nel 2013, si sono diffusi velocemente in vari Stati e città americani. Un nuovo studio, condotto dagli studenti di ecologia dell’Università della Georgia e dai i giornalisti investigativi Kade Stewart, Caitlin Phelan e Alexa Schultz e pubblicato sulla rivista Arthropoda, ha spiegato che questi aracnidi grossi come il palmo di una mano, ma innocui, vantano una totale resistenza alle vibrazioni del traffico, in modo sorprendentemente diverso rispetto agli altri insetti che, invece, evitano le zone cittadine più frequentate perché sono per loro causa di stress.
Numerosi nel sud e in particolare nello Stato della Georgia, potrebbero presto apparire sulla costa nord est degli Usa, anche a New York.
La ricerca ha dimostrato che il ragno Jorō, che spesso costruisce i propri nidi sul ciglio della strada, riesce non solo a sopravvivere, ma persino a prosperare nel via-vai cittadino mantenendosi sano e forte. “Il Jorō, nonostante l’ambiente trafficato e molto rumoroso, si apposta rannicchiato al centro della ragnatela e aspetta pazientemente di sentire la fatidica vibrazione, che indica che un insetto (preda) è rimasto catturato nella sua trappola appiccicosa, permettendogli di precipitarsi su di esso e catturarlo”, spiegano gli autori dello studio.
I ricercatori hanno condotto più di 350 test sui ragni per arrivare alla conclusione che le forti vibrazioni della strada non li scoraggiano dalla caccia. Inoltre rivelano che gli aracnidi vicino a strade poco trafficate avevano solo una piccola percentuale in più di probabilità di attaccare le loro prede rispetto a quelli vicino alle strade più trafficate e quindi più rumorose.
Un altro aspetto importante osservato dai ricercatori è che “rispetto ad altre specie di ragni, questa razza è piuttosto timida e sembra bloccarsi completamente quando viene disturbata. La timidezza dei Jorō può aiutarli a sopportare di più gli ambienti urbani perché l’immobilizzazione prolungata potrebbe aiutarli a risparmiare energia”, si legge nello studio.
Floyd Shockley, curatore del Dipartimento di Entomologia presso lo Smithsonian National Museum of Natural History di Washington, DC., si chiede fino a che punto si diffonderà questo particolare ragno – che sembra essere perfettamente a proprio agio con l’uomo – e se arriverà a diffondersi anche nelle tranquille e silenziose foreste, che però, al momento, non sembra prediligere.