La Russia potrebbe tornare a sedere al tavolo negoziale con l’Ucraina e i suoi alleati internazionali per studiare un piano di pace dopo due anni di combattimenti. A dichiararlo è stato domenica un alto funzionario ucraino.
Secondo il suo capo di gabinetto Andriy Yermak, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky terrà un vertice in Svizzera per discutere la sua visione di pace, che potrebbe quindi essere considerata una base di partenza per negoziati successivi con Mosca.
“È possibile che inviteremo insieme i rappresentanti della Federazione Russa, ai quali verrà presentato il piano nel caso in cui chi rappresenta il Paese aggressore in quel momento voglia veramente porre fine a questa guerra e tornare a una pace giusta”, ha dichiarato Yermak durante una conferenza televisiva a Kyiv.
Zelensky ha già presentato un suo piano di pace durante una conferenza del G20 nel novembre 2022. I corollari del progetto sono l’abbandono immediato del Paese da parte delle truppe di Mosca e il ripristino dell’integrità territoriale ucraina – ossia il ritorno nell’effettivo controllo ucraino del Donbass e della Crimea occupate dai russi nel 2014. Prima di allora, sostiene Kyiv, non ci sarà alcun negoziato.
Le affermazioni di Yermak arrivano all’indomani del secondo anniversario dello scoppio della guerra, partita all’alba del 24 febbraio del 2022.
Durante una cerimonia tenutasi sabato all’aeroporto Gostomel della capitale, Zelensky ha ribadito che l’unico obiettivo del Paese è la vittoria contro l’invasore.
Parlando quindi ai leader del G7 – e in particolare con la premier italiana Giorgia Meloni e quello canadese Justin Trudeau, recatisi di persona a Kyiv – Zelensky ha affermato che il “sostegno vitale” dell’Occidente aiuterà il suo Paese a prevalere sul campo di battaglia.
“Putin può perdere questa guerra”, ha detto al vertice virtuale, affiancato dal capo della Commissione europea Ursula von der Leyen, oltreché da Trudeau e Giorgia Meloni. “Ricordate che le ambizioni imperiali e il revanscismo possono essere sconfitti solo insieme”, ha aggiunto.
Mentre la guerra entra nel suo terzo anno, i ritardi di un cruciale pacchetto di finanziamenti statunitensi da 60 miliardi di dollari hanno portato a una carenza di munizioni per il Paese aggredito, con Mosca che ha cercato di far valere il suo vantaggio dopo la cattura simbolica di Avdiivka.