Una serie di crimini violenti che interessa gli Usa è stata ricondotta a migranti di origine venezuelana; ma il governo americano è impossibilitato a espellerli, perché il paese sudamericano non ha intenzione di riprendere alcuno dei suoi cittadini.
Dopo i violenti episodi, avvenuti nelle scorse settimane a New York City e Chicago, adesso un immigrato illegale venezuelano è stato accusato di aver ucciso uno studente di infermieristica nel campus dell’University of Georgia a Athens.
Sia i venezuelani fermati nella Big Apple, che facevano parte di una banda conosciuta come Tren de Aragua, che quelli della Città del Vento hanno a loro carico accuse per rapine e aggressioni a mano armata.
L’espulsione dei migranti venezuelani che violano la legge, tuttavia, è diventata più difficoltosa perché il regime del presidente Nicolás Maduro si rifiuta di cooperare dopo che Washington ha reimposto alcune delle sanzioni economiche che aveva precedentemente revocato, secondo quanto riportato da Wall Street Journal.
L’accordo siglato a ottobre, con l’amministrazione Biden, prevedeva la cancellazione delle sanzioni imposte da Trump durante il suo mandato – ritenute responsabili di aver esasperato la crisi economica e umanitaria nel paese – ma la transazione adesso sarebbe in stallo.
Il patto prevedeva che circa 1800 venezuelani illegali sarebbero stati rimpatriati attraverso 15 voli, messi a disposizione dagli Usa, mentre soltanto una piccola parte di loro risulta attualmente rimpatriata. Il governo americano ritiene che da quando Maduro è salito al potere nel 2013, circa 7,7 milioni di venezuelani hanno lasciato la loro terra.
Le sanzioni interessate dalla revoca riguardavano principalmente l’industria petrolifera e del gas, ma dopo il mancato rispetto da parte del governo di Caracas, degli impegni presi in vista delle elezioni presidenziali gli Stati uniti, il 13 febbraio le hanno ripristinate.
“Tenendo conto del mancato rispetto dell’impegno di consentire a tutti i candidati di partecipare alle elezioni presidenziali di quest’anno, gli USA non rinnoveranno la licenza alla sua scadenza, il 18 aprile 2024”, aveva dichiarato in un comunicato Matthew Miller, portavoce del dipartimento di stato, riferendosi alle autorizzazioni per l’acquisto di petrolio e gas.
Il 26 gennaio, la corte suprema venezuelana aveva confermato l’esclusione della candidata dell’opposizione, María Corina Machado, dalle elezioni presidenziali del 2024. A luglio, Machado era stata dichiarata ineleggibile per quindici anni, per presunte irregolarità amministrative e “tradimento”. Quest’ultima accusa le era stata rivolta per essersi mostrata favorevole alle sanzioni statunitensi contro il Venezuela.
Secondo quanto riportato da Immigration and Customs Enforcement – il Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti – nell’anno fiscale 2023, terminato il 30 settembre, sono stati rimpatriati soltanto 300.000 venezuelani, e oltre 201.000 di loro erano stati arrestati dagli agenti della Border Patrol per aver attraversato illegalmente la frontiera.