Cinquantadue anni dopo l’ultima volta, al termine di un viaggio di oltre un milione di chilometri, il lander privato della società aerospaziale statunitense Intuitive Machines, Nova-C Odysseus, è finalmente sbarcato sulla Luna.
Nonostante qualche problema in fase di atterraggio, Steve Altemus, CEO della società in questione, ha infatti dichiarato: “So che è stato complicato e che ci sono stati alcuni imprevisti. Ma finalmente ci siamo: benvenuti sulla Luna”. Il lander, noto anche come “Odie”, era partito lo scorso 15 febbraio, entrando nell’orbita lunare nella giornata di mercoledì. La navicella ha toccato il suolo del satellite della Terra nella notte di venerdì, intorno alle 00.23.
E’ il primo mezzo americano a toccare il suolo della Luna, dopo l’ultima missione “Apollo” datata 1972. La fase di allunaggio è stata però più complicata del previsto: per circa venti minuti, infatti, il lander aveva fatto perdere completamente le proprie tracce. Al momento, la società texana proprietaria del mezzo non ha ancora rivelato le cause di questo improvviso malfunzionamento, ma molto probabilmente lo farà nei prossimi giorni.
Dopo diversi tentativi, Intuitive Machines è poi riuscita a rintracciare la sua navicella, portando a termine un’operazione che è già storia. Odysseus, d’altronde, è il primo lander privato ad aver raggiunto la Luna, dopo i fallimenti del Peregrine dell’azienda statunitense Astrobotic, nello scorso gennaio, e quelli dei lander Hakuto-R M1, della giapponese ispace nel 2023, e di Beresheet, della società israeliana SpaceIL, nel 2019.

Attualmente, la navicella si trova nei pressi del cratere Malapert A, a circa 300 chilometri dal polo Sud lunare e nelle vicinanze dell’omonimo massiccio, ovvero uno dei tredici siti interessati dalla missione Artemis III della Nasa. Odysseus resterà sul satellite terrestre per almeno dieci giorni: con sé, il veicolo ha trasportato sei carichi della NASA, progettati per studiare l’ambiente lunare e testare nuove tecnologie, e sei payload commerciali, tra cui le ormai note sculture in miniatura dell’artista Jeff Koons.
La NASA, principale partener di Intuitive Machines nell’ambito di programma più vasto, il “Commercial Lunar Payload Services”, che prevede altre missioni lunari, ha comunicato che tutte le strumentazioni fornite funzionano correttamente: in questo modo, l’agenzia spaziale potrà raccogliere informazioni utili per lo sviluppo e la promozione di nuovi progetti.
Grazie alle telecamere “spedite” sulla Luna, infatti, gli specialisti potranno analizzare gli effetti generati dal motore del lander sul suolo lunare, realizzando al contempo dei campioni in 3D della polvere, che in futuro aiuteranno le società aerospaziali a conoscere meglio la superfice del nostro satellite.