Un team di ricercatori della Virginia Commonwealth University ha messo a punto un rivoluzionario strumento diagnostico ultra rapido e low cost per rilevare la presenza di cancro ovarico, anche in fase precoce, con un semplice test delle urine.
Nello studio presentato al 68esimo incontro annuale della “Biophysical Society” a Filadelfia, in Pennsylvania, i ricercatori hanno evidenziato che, sebbene la letteratura scientifica abbia già dimostrato che il cancro ovarico è rilevabile con pratiche esistenti poiché rilascia migliaia di piccole molecole (peptidi) nelle urine, questo nuovo metodo permette di identificarle nello specifico e molto più velocemente.
I ricercatori sono riusciti a individuare e analizzare 13 peptidi, particolarmente legati ai biomarcatori nell’urina delle pazienti affette. Come spiega Joseph Reiner a capo dello studio: «I peptidi prodotti dal cancro ovarico si “attaccano” a una micro-particella d’oro creando una vera e propria “firma” in grado di essere prontamente individuata».
Questo nuovo test per diagnosticare il cancro ovarico può salvare molte vite soprattutto se si considera che di solito è difficile riconoscerlo con certezza nelle sue fasi iniziali: i suoi sintomi, infatti, possono essere piuttosto vaghi, come stitichezza, gonfiore e mal di schiena. Eppure si tratta di un carcinoma che la maggior parte delle volte ha esito fatale per le pazienti: stando ai dati, chi si ammala ha un tasso di sopravvivenza complessiva del 35%. In questo senso un processo di screening più semplice potrebbe migliorare la diagnosi precoce e ampliare le opportunità di salvarsi.
Sfortunatamente non è ancora chiaro il tasso di successo di questo test. Tuttavia, l’obiettivo del team è quello di affiancare questo nuovo strumento diagnostico ad altre informazioni cliniche importanti, come esami del sangue, ecografie e anamnesi familiare, al fine di rilevare l’eventuale presenza del cancro ovarico quando è ancora allo stadio iniziale.