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Negli USA il 66% delle bancarotte individuali è legato alle spese per la salute

L’esito delle prossime elezioni presidenziali potrebbe mettere a repentaglio la copertura assicurativa per milioni di persone

Massimo JausbyMassimo Jaus
Negli USA il 66% delle bancarotte individuali è legato alle spese per la salute

Ospedale USA - ANSA

Time: 4 mins read

Su una cosa gli elettori democratici e quelli repubblicani sono d’accordo: il timore di non poter far fronte ad improvvise emergenze mediche e ospedaliere. Anzi, i più preoccupati sono i repubblicani, il 75%, contro il 72% dei democratici. Lo determina un sondaggio effettuato da KFF per conto di Forbes Magazine.

L’esito delle prossime elezioni presidenziali potrebbe mettere a repentaglio la copertura assicurativa per milioni di persone e questo è anche uno dei motivi per i quali un numero record di persone sta sottoscrivendo una copertura assicurativa sanitaria attraverso l’Obamacare, l’Affordable Care Act, l’assicurazione medica obbligatoria imposta dall’ex presidente Barack Obama.

Secondo Forbes il 66,5% di tutti i fallimenti individuali, le personal bankruptcy, sono legate a problemi medici, a causa degli alti costi per le cure. Ogni anno circa 530.000 famiglie vanno in bancarotta a causa dei problemi di salute.

I repubblicani al Congresso hanno tentato più volte di sbarazzarsi della legge sanitaria e l’ex presidente Donald Trump ha affermato che se dovesse vincere un secondo mandato cercherà di eliminarla. Inoltre, se i repubblicani acquisissero il controllo del Congresso, gli esperti dicono che probabilmente non rinnoveranno gli incentivi federali che rendono l’Obamacare più accessibile per milioni di persone.

“Queste elezioni avranno un enorme impatto sulla salute”, ha affermato Chris Meekins, analista di ricerca sulla politica sanitaria presso la società di investimento Raymond James.

Secondo il sondaggio di KFF, condotto dal 30 gennaio al 7 febbraio online e telefonicamente su un campione di oltre 1.300 adulti, le preoccupazioni sui costi dell’assistenza sanitaria sono una delle ragioni principali delle opinioni negative sull’economia americana. Tre quarti degli adulti temono di non riuscire a pagare le spese mediche. E il 50% delle persone, compreso un 25% di repubblicani, vuole che il prossimo presidente e il Congresso espandano l’Obamacare. Solo un terzo degli adulti è a favore di una riduzione della legge (14%) o della sua completa abrogazione (18%).

Alla fine di gennaio, secondo gli ultimi dati del Dipartimento della Salute, più di 21 milioni di persone si sono iscritte ai piani di assicurazione sanitaria nel 2024 tramite Obamacare, superando già i 16 milioni di iscrizioni totali del 2023.  I sussidi federali, che riducono significativamente il costo mensile delle assicurazioni mediche, sono offerti a individui o famiglie che altrimenti pagherebbero più dell’8% del loro reddito annuo per l’assicurazione medica con l’Obamacare. Questi sussidi erano stati originariamente approvati e messi in atto per due anni, come parte del disegno di legge American Rescue Plan Act voluto da Biden. Benefici che poi sono stati prorogati per tre anni con l’Inflation Reduction Act nel 2022 e che scadranno alla fine del 2025, a meno che il Congresso non li proroghi ancora una volta, una prospettiva improbabile con un Congresso e una presidenza in mano dei repubblicani. “E questo sarebbe un danno per più di 3 milioni di americani che resterebbero senza nessuna copertura assicurativa se il Congresso non estendesse questi sussidi”, ha affermato Lawrence Gostin, direttore dell’O’Neill Institute for National and Global Health Law presso la Georgetown University, aggiungendo che gli sconti sui premi asicurativi hanno aiutato le persone in alcuni stati repubblicani, come la Florida e il Texas, dove le iscrizioni sono aumentate notevolmente negli ultimi dieci anni. 

US President Joe Biden (L), with US Vice President Kamala Harris (C), shakes hands with former President US Barack Obama (R) during a ceremony on the Affordable Care Act and lowering health care costs for families in the East Room of the White House in Washington, DC, USA, 05 April 2022 – ANSA/EPA/SHAWN THEW

“L’Affordable Care Act continua ad essere più popolare di quanto non fosse prima dei tentativi repubblicani di abrogarlo nel 2017, con sei persone su dieci (59%) che esprimono un’opinione favorevole”, afferma KFF nella sua analisi sui dati del sondaggio. “Circa tre democratici su quattro vogliono che la prossima amministrazione presidenziale e il Congresso espandano ciò che già è imposto dalla legge (77%), mentre circa due terzi dei repubblicani vogliono che la legge venga ridimensionata (23%) o abrogata completamente (39%). La maggioranza degli indipendenti vuole che la legge venga ampliata (48%) o mantenuta così com’è (18%)”.

Più di 21 milioni di americani hanno aderito ai piani utilizzando HealthCare.gov, la piattaforma governativa che elenca le diverse società assicurative che prendono parte alla Obamacare, tra cui “più di cinque milioni di persone – circa un quarto – che prima non erano assicurate”, ha affermato il Dipartimento della Salute il mese scorso.

Le lobby delle assicurazioni mediche spingono per l’eliminazione degli sconti contenuti nel pacchetto di leggi sul contenimento dell’inflazione varato da Biden, e quelle delle aziende sanitarie spingono per abrogare l’Obamacare. Una spinta raccolta dall’ex presidente Donald Trump che ha già detto di voler resuscitare i suoi tentativi passati – falliti più volte – di sbarazzarsi della legge sanitaria.

Negli ultimi sei mesi, durante la sua campagna elettorale per le primarie Trump ha affermato a Fox News che avrebbe riaperto la battaglia sull’Affordable Care Act, dicendo che stava “esaminando seriamente delle alternative” se avesse vinto un secondo mandato. 

Trump afferma di avere un piano alternativo, ma finora non lo ha mai presentato. 

“Sebbene la stragrande maggioranza dei repubblicani affermi che Trump ha un approccio migliore all’ACA, pochi (30%) elettori repubblicani pensano che Trump abbia un piano sanitario per sostituirlo” conclude KFF nella sua analisi. 

D’altronde l’assicurazione sanitaria obbligatoria per tutti, il “Medicare For All” proposta dal senatore Bernie Sanders durante la sua campagna alle primarie democratiche del 2020, fu al centro della piattaforma democratica alla Convention di Milwaukee. Ma con la lotta al Covid e i provvedimenti contenuti nell’America Rescue Plan Act passò in secondo piano. L’anno prossimo i benefici scadranno e, inevitabilmente l’assicurazione medica obbligatoria tornerà ad essere anche una questione politica.    

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Massimo Jaus

Massimo Jaus

Massimo Jaus, romano e tifoso giallorosso. Negli Stati Uniti dal 1972. Giornalista professionista dal 1974. Vicedirettore del quotidiano America Oggi dal 1989 al 2014. Direttore di Radio ICN dal 2008 al 2014. È stato corrispondente da New York del Mattino di Napoli e dell’agenzia Aga. Massimo Jaus. Originally from Rome and a Giallorossi fan. In the United State since 1972. A professional journalist since 1974. Deputy Editor of the daily paper America Oggi from 1989 to 2014. Has been New York correspondent for Naples' "il Mattino" and for Agenzia Aga.

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