Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca è una prospettiva “davvero inquietante”. Almeno così la pensava Aleksei Navalny, il più celebre dissidente anti-Putin morto venerdì in un carcere di massima sicurezza in Siberia.
Il New York Times ha potuto vedere alcune delle lettere degli ultimi mesi della vita del dissidente, condannato a 19 anni per corruzione ma pressoché universalmente riconosciuto come prigioniero politico. Si capisce dalle missive che nella scrittura a amici e parenti, il dissidente trovasse sollievo e che riuscisse a rimanere aggiornato sui fatti mondiali – anche se le lettere potevano essere spedite solo dopo il nullaosta del censore della prigione.
In una missiva inviata all’amico fotografo Evgeny Feldman, Navalny commenta preoccupato su una possibile nuova presidenza di Trump, definendo un suo possibile secondo mandato “davvero spaventoso”. Se Biden ha un problema di salute, “Trump diventerà presidente”, continua Navalny, aggiungendo: “Questa cosa ovvia non preoccupa i democratici?”.
In un’altra lettera a Feldman, datata 3 dicembre, Navalny esprime nuovamente preoccupazione per Trump e chiede al suo amico: “Per favore, dimmi il nome di un politico attuale che ammiri”.
Una delle ultime lettere scritte dal dissidente è invece quella arrivata al giornalista Sergei Parkhomenko lo scorso 13 febbraio, pochi giorni prima dell’annuncio della morte. Nella lettera, che Parkhomenko ha condiviso su Facebook, Navalny parlava di libri e diceva di avere accesso solo ai classici nella sua nuova prigione. “Chi mi avrebbe detto che Cechov è lo scrittore russo più deprimente?”, scrive Navalny.
Lunedì Trump ha rotto il silenzio sulla morte di Navalny con un post su Truth Social, non menzionando espressamente Putin e anzi ricollegando la situazione del dissidente con la “caccia alle streghe” contro il frontrunner repubblicano.
“L’improvvisa morte di Alexei Navalny mi ha reso sempre più consapevole di ciò che sta accadendo nel nostro Paese. È una progressione lenta e costante, con politici, procuratori e giudici corrotti e di sinistra radicale che ci conducono sulla strada della distruzione”, il suo messaggio.