A tre giorni dalla morte di Alexei Navalny, l’ex presidente Donald Trump ha pubblicato un post sui social media in ha accennato un paragone tra lui e l’oppositore russo – senza tuttavia mai nominare Vladimir Putin.
“La morte improvvisa di Alexei Navalny mi ha reso sempre più consapevole di ciò che sta accadendo nel nostro Paese”, ha scritto Trump, cercando di collegare la morte del dissidente alle proprie vicende giudiziarie.
“È una progressione lenta e costante, con politici, procuratori e giudici corrotti e di sinistra radicale che ci conducono sulla strada della distruzione. Frontiere aperte, elezioni truccate e decisioni giudiziarie gravemente ingiuste stanno DISTRUGGENDO l’AMERICA. SIAMO UNA NAZIONE IN DECLINO, UNA NAZIONE IN FALLIMENTO! MAGA2024”.
Le parole di Trump seguono la maxi-multa da 355 milioni di dollari, inflittagli la scorsa settimana da un tribunale di Manhattan per aver dolosamente mentito alle banche sul patrimonio netto delle sue società, gonfiandone il valore per ottenere prestiti più vantaggiosi. La condanna, a suo dire politicamente motivata, è solo un assaggio di altre quattro cause – stavolta penali – in cui l’ex presidente si troverà imputato nelle prossime settimane.
A differenza del presidente Joe Biden e dell’altra candidata repubblicana, Nikki Haley – i quali hanno entrambi puntato il dito contro Putin per aver “ucciso” Navalny – Trump è rimasto in silenzio fino a lunedì. E non ha soprattutto mai tirato in ballo il leader del Cremlino, per il quale ha invece più volte espresso ammirazione.