Il Cremlino farà il tifo per Joe Biden alle elezioni presidenziali USA di novembre.
La dichiarazione che non ti aspetti arriva dal presidente russo Vladimir Putin in persona, che ne ha parlato durante un’intervista rilasciata mercoledì alla TV di Stato.
Pur ribadendo che Mosca lavorerà – o quantomeno cercherà di farlo – con qualsiasi leader statunitense uscirà dalle urne alle elezioni di novembre, il leader russo ha specificato che la vittoria del candidato democratico sarebbe vista con maggior favore rispetto all’avversario GOP.
Il motivo? “Biden è più esperto, più prevedibile, è un politico di vecchia formazione“, ha detto Putin. Rispondendo poi a una domanda sulla presunta incapacità fisico-mentale dell’81enne dem, Putin ha risposto laconicamente di “non essere un medico e non ritenere opportuno commentare”, pur giurando di aver visto il commander-in-chief in ottimo stato durante il loro ultimo incontro in Svizzera nel giugno 2021.
“Hanno parlato di incapacità, ma non ho visto nulla del genere”, ha detto Putin. “Sì, stava sbirciando i suoi documenti, ma ad essere sincero anche io stavo sbirciando i miei, niente di che”.
Non sono mancate poi le domande sulle questioni di stretta attualità. Come ad esempi le recenti dichiarazioni di Donald Trump, che da presidente avrebbe teoricamente permesso alla Russia di “fare tutto il diavolo che vuole” contro i Paesi membri della NATO che non destinano il 2% del loro prodotto interno lordo alla difesa.
Putin ha risposto che spetta agli Stati Uniti determinare il proprio ruolo nell’alleanza, osservando come “dal punto di vista di Trump c’è una certa logica, mentre dal punto di vista degli europei no, perché questi ultimi vorrebbero che Washington continuasse a svolgere gratuitamente le funzioni che ha svolto fin dalla formazione della NATO.”
Infine, parlando dell’intervista con il giornalista conservatore Tucker Carlson (la prima con un reporter occidentale dallo scoppio della guerra in Ucraina), il politico pietroburghese ha fatto trapelare un pizzico di insoddisfazione per la mancanza di vigore da parte dell’interlocutore.
“Mi aspettavo che fosse più aggressivo e che facesse domande difficili. Non solo ero pronto, ma ci speravo perché mi avrebbe dato la possibilità di rispondere in modo deciso”.