Fani Willis, la procuratrice distrettuale della contea di Fulton che guida l’accusa contro Donald Trump per i suoi tentativi di ribaltare le elezioni del 2020, non verrà squalificata dal caso.
A stabilirlo è stato venerdì mattina un giudice della Georgia, Stato in cui l’ex presidente e altri 18 suoi collaboratori sono accusati di racket per i presunti tentativi di convincere i funzionari elettorali statali a sabotare il processo di calcolo dei voti nel 2020.
Trump e altre persone coinvolte nel caso avevano cercato di ‘ricusare’ Willis dopo averla accusata di aver tratto indebiti vantaggi finanziari dall’assunzione del procuratore speciale da lei prescelto, Nathan Wade, con il quale Wilis ha avuto una relazione sentimentale segreta.
Il giudice della Corte Superiore della Contea di Fulton, Scott McAfee, ha ritenuto che l'”apparenza di scorrettezza” causata dalla relazione sentimentale di Willis con il procuratore speciale Nathan Wade dovrebbe comportare alternativamente l’abbandono del caso da parte di Willis oppure di Wade, da lei nominato a capo del caso.
Verosimilmente, sarà proprio quest’ultimo a lasciare – dato che un’eventuale uscita di scena della procuratrice distrettuale comporterebbe un netto allungamento dei tempi processuali (l’obiettivo di Willis è invece quello di arrivare a giudizio prima delle elezioni di novembre).
Il giudice ha inoltre ritenuto che non vi fosse alcun “conflitto effettivo” causato dalla relazione. “Senza prove sufficienti che la procuratrice distrettuale abbia acquisito un interesse personale nell’azione penale o che i suoi accordi finanziari abbiano avuto un impatto sul caso, le affermazioni degli imputati relative a un conflitto effettivo devono essere respinte”, ha scritto McAfee.