Da accusatrice ad accusata il passo è stato breve per Fani Willis, la procuratrice Distrettuale di Atlanta, in Georgia, che nei mesi scorsi ha rinviato a giudizio Donald Trump e altre 18 persone per i tentativi dell’ex presidente di sovvertire l’esito elettorale dello stato che aveva eletto Joe Biden alla presidenza nel 2020.
Al centro di una udienza speciale c’è stata la relazione sentimentale che gli avvocati difensori di Trump e dei suoi complici hanno cercato di plasmare come una macchinazione per sfruttare la procura distrettuale a pagare salate parcelle all’avvocato e amico del cuore della procuratrice distrettuale per poi andare in vacanza insieme a spese dello Stato. “Bugie, calunnie” le ha definite in aula Fani Willis quando ha testimoniato.
L’udienza non ha nulla a che vedere di per sé con il caso giudiziario di Trump, ma potrebbe costringere il procuratore distrettuale a passare l’inchiesta a qualche altra procura della Georgia e quindi ritardare il processo. Una udienza, peraltro molto animata e carica di ostilità, solo per decidere se Fani Willis sia ancora la legittima rappresentante delle accuse nei confronti di Trump dopo la sua relazione segreta con Nathan Wade, il collega che lei ha temporaneamente assunto per coordinare l’istruttoria processuale sui tentativi di Donald Trump di ribaltare il voto in Georgia. Le accuse contro Fani Willis sono state lanciate nelle settimane scorse da Ashleigh Merchant avvocatessa di uno dei 19 imputati che sostiene che Fani Willis avrebbe ottenuto “enormi vantaggi economici” assumendo Wade.
Nella sua animata testimonianza Fani Willis ha definito “estremamente offensive” le accuse avanzate da Ashleigh Merchant. Bugie gettate in pasto ai media che sostengono Trump che le hanno strillate. “Gli interessi dell’avvocato Merchant – ha detto Fani Willis – sono contrari alla democrazia”. “Una volta – ha proseguito – eravamo abituati a sentire e a leggere storie che erano state verificate, c’era dietro un grande giornalismo. Adesso sembra che basti che un avvocato metta in giro una bugia perchè finisca per fare il giro del mondo”.
Accuse che, secondo quanto scrive il Washington Post, sono state sollevate da Mike Roman, uno stretto “operativo” dei fratelli Koch che nel 2016, durante la campagna elettorale di Trump, era stato “prestato” dai due superconservatori all’allora candidato repubblicano. Agiva un po’ come Howard Hunt, ai tempi di Richard Nixon, al quale venivano affidati gli incarichi “sporchi” per conto della Casa Bianca. A lui era stato affidato l’incarico di trovare i grandi elettori falsi in Georgia che avrebbero dovuto bloccare la certificazione elettorale delle elezioni vinte da Biden. Roman nelle sue indagini ha scoperto la love story tra Fani Willis e Nathan Wade e immediatamente l’ha data in pasto ai media.

I due accusati, Fani Willis e Nathan Wade, fresco di divorzio, negano ripetendo che fu il cuore e non il portafoglio a creare le circostanze. Ma un’ex amica ed ex sostituto procuratore sotto la direzione di Fani Willis, Robin Yeartie, ha testimoniato contraddicendo la cronologia della loro relazione che i due hanno fatto nelle loro dichiarazioni giurate alla corte. Da dire, però che il rapporto amicale tra Fani Willis e Robin Yeartie si è interrotto circa due anni fa dopo che Fani Willis l’ha licenziata per “incapacità e scarsità di rendimento”. La donna ha testimoniato che Willis e Wade hanno iniziato a frequentarsi poco dopo essersi incontrati nel 2019 e prima che Wade fosse incaricato di guidare il caso Trump.
Circostanza negata da Nathan Wade, che dal banco dei testimoni, per quasi due ore, ha raccontato della sua relazione che poi si è raffreddata nel 2020 a causa di un tumore e durante la malattia ha affermato di non aver frequentato nessuno.
Trump ha a lungo presentato l’incriminazione in Georgia come un tentativo politicamente motivato per cercare di impedirgli di tornare alla Casa Bianca. Ha evidenziato le accuse contro Willis come prova di una condotta non etica da parte di coloro che lo perseguivano.
Gli avvocati di Trump hanno lavorato per ritardare i vari procedimenti giudiziari che deve affrontare. Se dovesse vincere le elezioni di novembre, potrebbe ordinare la sospensione di due procedimenti giudiziari federali – o eventualmente graziarsi per eventuali condanne federali – oltre a sostenere che come presidente sarebbe protetto dai procedimenti giudiziari statali come questo della Georgia.
L’indagine di Willis è iniziata nel 2021, poco dopo che il Washington Post aveva rivelato che Trump aveva telefonato al massimo funzionario elettorale dello stato e gli aveva fatto pressioni affinché “trovasse 11.780 voti” per ribaltare la sua sconfitta. La lunga inchiesta è culminata nell’agosto 2023 con un atto d’accusa composto da 41 capi d’accusa contro Trump e altri 18.
Domani ci saarà un’altra udienza.Tutto da capire se è questa love story stato un errore dettato dal cuore o dalla convenienza.