C’è chi lo dice con un mazzo di fiori, altri con una scatola di cioccolatini. E c’è chi, come Donald Trump, che ha deciso di celebrare il suo amore verso la moglie Melania con una e-mail inviata ai suoi sostenitori.
“Cara Melania, ti amo!”, si legge nel messaggio arrivato nelle scorse ore nelle caselle dei fan MAGA. “Anche dopo ogni singola incriminazione, arresto e caccia alle streghe, non ti sei mai allontanata da me. Mi hai sempre sostenuto in tutto. Non sarei l’uomo che sono oggi senza la tua guida, la tua gentilezza e il tuo calore. Sarai sempre importante per me!”.
L’e-mail contiene ben tre pulsanti per “inviare il proprio amore” all’ex first lady – che in realtà portano a una pagina per effettuare donazioni alla campagna elettorale del frontrunner repubblicano (seppure con la possibilità di lasciare un messaggio per la consorte di origini slovene).
Che dietro la cinica faccia del politico ci sia un tenero amante è però anche l’ipotesi dello staff elettorale di Nikki Haley, che in queste ore ha ironicamente ripreso alcune delle “dichiarazioni d’amore” del magnate newyorkese verso dittatori del calibro di Kim Jong-un, Vladimir Putin, e perfino i talebani.
“Nel corso degli anni, Trump ha professato il suo amore per i dittatori più brutali del mondo e ha elogiato la loro forza e capacità di leadership”, ha dichiarato la campagna di Haley in un comunicato.
La prima è diretta a Trump medesimo: “Le rose sono rosse. Le viole sono blu. Amo i dittatori e anche loro mi amano”.
Quindi i messaggi rivolti al leader nordcoreano Kim Jong-un (“Lui [Kim] mi ha scritto lettere bellissime, e sono lettere fantastiche. Ci siamo innamorati”); al presidente russo Vladimir Putin (“Ho chiamato il presidente russo Putin per congratularmi con lui per la sua vittoria elettorale. I media delle Fake News sono impazziti perché volevano che lo screditassi. Si sbagliano!”); ai talebani afghani (“Buoni combattenti, ve lo dico io. Bisogna dargliene atto. Combattono da mille anni. Quello che fanno è combattere”), e infine al presidente cinese Xi Jinping (“È forte come il granito, lo conosco molto bene. Che dire: gestisce 1,4 miliardi di persone con il pugno di ferro”).