Il Segretario di Stato USA Antony Blinken ha detto di aver parlato con Paul Whelan, l’ex Marine detenuto in Russia, e ha promesso di continuare a impegnarsi per la sua liberazione e quella del giornalista Evan Gershkovich:
“I nostri intensi sforzi per riportare Paul a casa continuano ogni giorno, e continueranno fino a quando lui, Evan Gershkovich e tutti gli altri americani ingiustamente detenuti non saranno tornati dai loro cari”, ha dichiarato Blinken intervenendo insieme al suo omologo canadese a un evento sulla diplomazia degli ostaggi.
Al momento dell’arresto, nel dicembre 2018, Whelan lavorava come addetto alla sicurezza per un’azienda statunitense di ricambi per veicoli in Russia. Attualmente sta scontando una condanna a 16 anni per spionaggio – accuse che lui e il governo statunitense negano fermamente.
Anche il corrispondente del Wall Street Journal Evan Gershkovich, arrestato nel marzo 2023 durante un reportage a Ekaterinburg, è accusato di spionaggio. Il corrispondente statunitense da Mosca è il primo giornalista occidentale a essere accusato dalla Russia di spionaggio dall’epoca sovietica. Anche lui, come Whelan, nega con veemenza le accuse.
Spiragli per uno scambio di prigionieri Mosca-Washington sono tuttavia arrivati dal presidente russo Vladimir Putin. Intervistato la scorsa settimana dal giornalista conservatore Tucker Carlson, il leader del Cremlino ha infatti dichiarato che “è possibile raggiungere un accordo” per liberare Gershkovich.
Lo scorso dicembre la Casa Bianca aveva dichiarato di essere al lavoro su una proposta per liberare i due americani, dopo che la Russia aveva rifiutato una precedente offerta “sostanziale”. Nel dicembre 2022 i due Paesi rivali avevano effettuato un altro scambio di prigionieri, coinvolgente la cestista texana Brittney Griner e il trafficante di armi Viktor But.