Alla Madison High School di Huston in Texas gli studenti hanno protestato dopo che lo scorso lunedì, 4 febbraio, è entrata in vigore una nuova regola restrittiva per cui tutti i telefoni devono essere consegnati all’entrata dell’edificio scolastico e ripresi a fine giornata, una volta terminate le lezioni, secondo le disposizioni della direzione.
I ragazzi non accettano quello che per loro è evidentemente una privazione grave. “Non siamo detenuti” hanno gridato mentre per protesta si rifiutavano di entrare a scuola. Alle loro voci si sono unite anche quelle dei genitori, che rivendicano la possibilità di essere in diretto contatto con i figli in caso di emergenze. Inutile il tentativo del preside Edgar Contreras di avvertirli con anticipo della misura restrittiva che intendeva attuare.
Il bando ai telefonini, a quanto pare, è stato reso necessario in seguito a numerose liti avvenute durante gli intervalli in cui i ragazzi girano video spesso imbarazzanti e li fanno circolare via messaggi o sui social.
La protesta non si è limitata solo al divieto dei cellulari. Diversi studenti hanno manifestato davanti alla scuola anche perché si sentono come se non fossero ascoltati e rispettati dagli insegnanti e dal preside.
“Voglio che la gente sappia che non riguarda solo i telefoni a questo punto, ma anche del modo in cui ci stanno trattando”, ha detto Jessica Santamaria, una studentessa della Madison. “Non capisco perché dovrei dare rispetto a un adulto quando non me lo stanno restituendo”, aggiunge. Gli studenti hanno esposto anche cartelli sui quali si legge “Non siete tutti qui per imprigionarci o confinarci, questa è una scuola, non una prigione, liberateci”.
Ma la questione dei cellulari nelle scuole è controversa e difficile da gestire per gli insegnanti e i presidi anche in altri Paesi. In Italia, per esempio, è lecito avere il telefono in classe, ma spesso gli insegnanti si trovano a dover gestire episodi difficili dovuti alla distrazione dei ragazzi e a comportamenti sbagliati che sfociano nel fenomeno del cyberbullismo.
D’altra parte, il fatto che gli adolescenti possano utilizzare il cellulare a scuola è utile per i genitori che possono sentirsi rassicurati dal fatto di potere rintracciare i loro figli in ogni momento. Non vi è dubbio che la situazione sia controversa e difficile da gestire in un mondo dove tutti noi dipendiamo sempre di più da questi dispositivi, dai social e dalla tecnologia.