Una storia dell’orrore, un parto andato male. L’ufficio del medico legale della contea di Clayton, in Georgia, ha dichiarato che la morte di un neonato decapitato durante il travaglio lo scorso anno deve essere considerato un omicidio. A indagini concluse, il decesso di Treveon Taylor Jr. è avvenuto per cause riconducibili alle “azioni di un’altra persona”.
Lo scorso agosto i genitori del nascituro, Jessica Ross, all’epoca 20 anni, e Treveon Isaiah Taylor Sr., 21 anni, hanno intentato una causa contro la dottoressa Tracey St. Julian e il Southern Regional Medical Center, un ospedale di Riverdale, in Georgia, nella quale li accusano di grave negligenza medica, omicidio colposo, truffa (per aver cercato di occultare l’evento) e danni da stress emotivo.
Jessica Ross era entrata in travaglio il 9 luglio. Un parto complesso: la donna era in diabete gestazionale, aveva subito la rottura prematura delle membrane (la fuoriuscita del liquido amniotico che circonda il feto prima dell’inizio del travaglio) e il bimbo si era presentato normalmente ma con distocia di spalla, ovvero le spalle erano rimaste bloccate dietro le ossa pelviche della madre e il piccolo sarebbe rimasto dieci ore nel canale del parto, mentre la ginecologa cercava di estrarlo. La donna chiese ripetutamente che le venisse praticato un taglio cesareo, la dottoressa St. Julian avrebbe invece usato forza eccessiva sul corpicino del bimbo.
Secondo l’ufficio del medico legale, la causa immediata della morte sarebbe stata infatti una “lussazione con resezione completa della colonna cervicale superiore e del midollo spinale”.
L’avvocato della famiglia Roderick Edmond, ha riferito che l’ospedale si era rifiutato di praticare il taglio cesareo perché i medici erano impegnati e “sarebbero trascorse circa tre ore prima di poterlo eseguire sulla donna”. Dopo il decesso del piccolo, i sanitari avrebbero tenuto nascosto l’accaduto e addirittura impedito ai genitori di tenere in braccio il corpicino.
“Quando lo hanno avvolto, hanno appoggiato la testa del bambino sopra la coperta per far sembrare che la testa fosse attaccata mentre non lo era”, aveva spiegato Edmond in una conferenza stampa ad agosto.
Anche i funzionari del Southern Regional Medical Center hanno rilasciato una dichiarazione in cui affermano che “questa sfortunata morte pediatrica si è verificata nell’utero prima del parto e della decapitazione” e hanno aggiunto che la dottoressa Tracey St. Julien, la ginecologa in questione, “non è e non è mai stata” una dipendente dell’ospedale.