Dalla Francia a Bruxelles sotto gli occhi dei leader europei, al Nord Italia. La protesta dei trattori arriva adesso anche a Roma; i cingolati degli agricoltori sono sulla via Nomentana e mirano al centro, con l’idea di chiedere un incontro con il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida.
Gli agricoltori – italiani e d’altrove – contestano diverse misure dell’Unione europea, dall’obbligo di tenere a riposo a rotazione il 4% dei terreni, ai vincoli ambientali imposti dalla Politica agricola comune (Pac), ai limiti all’uso dei pesticidi rispetto a quanto si fa fuori dai confini europei, e una tutela dalle importazioni di prodotti esteri; chiedono tra le altre cose e una tutela dalle importazioni di prodotti esteri, e maggiori aiuti, lamentando che quelli previsti non raggiungono i piccoli coltivatori.
Le risposte politiche in parte sono già arrivate. Il governo francese, il primo ad essere investito dalle manifestazioni, ha promesso aiuti straordinari per il settore. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen martedì mattina ha annunciato che proporrà il ritiro del piano per dimezzare l’uso dei pesticidi in agricoltura, come concessione agli agricoltori europei. La proposta originaria, avanzata dalla Commissione europea nell’ambito della transizione verde dell’Unione, “è diventata un simbolo di polarizzazione”, ha dichiarato al Parlamento europeo di Strasburgo, in Francia.
La premier italiana Giorgia Meloni ha già fatto un mea culpa alcuni giorni fa, ammettendo che “sono leader di un partito politico che in Europa ha votato contro la gran parte delle questioni che oggi giustamente gli agricoltori pongono, penso si sia sbagliato molto da questo punto di vista”.
In attesa che i trattori arrivino al centro di Roma, in un mercato della Capitale, i cittadini sono tutti d’accordo con la protesta e si schierano al fianco dei trattori, sperando anche di veder calare i prezzi. “Fanno bene, è aumentato tutto e la pensione è rimasta stabile, sono dalla parte loro”. “Fanno bene perché hanno diritto anche loro di vivere, guarda la frutta quanto costa, a loro la pagano pochi centesimi al kg e qui la vendono a 2 euro e 50”. “Bloccassero tutta la città, andassero al Quirinale”. “È giusta questa manifestazione, il loro lavoro è molto poco pagato, io spero si facciano rivalere e naturalmente spero anche in un ritorno per noi cittadini, perché i prezzi sono inaccessibili”.
“Hanno ragione, sentendoli parlare, io non ricordo bene la cifra, ma pagano il latte, il grano, la metà del valore che danno, e non mi sembra una cosa giusta”.
D’accordo con la protesta anche i venditori. “La roba è cara, hanno ragione, i prezzi sono alti, se abbassano i prezzi noi anche lavoriamo un po’ di più”. Si parla anche del possibile arrivo dei trattori a Sanremo. “Noi lo vediamo il festival, speriamo che arrivino”.