Le conseguenze del riscaldamento globale sono sempre più evidenti tanto da costringere gli scienziati a riadeguare i parametri per la misurazione dell’intensità degli uragani che sempre più spesso si abbattono violenti, generando conseguenze catastrofiche, soprattutto nel contesto dei cicloni tropicali.
Quando negli anni Settanta venne creata la categoria degli uragani Saffir- Simpson, sulla falsariga di quella per i terremoti, nessuno poteva immaginare che la categoria 5, assolutamente devastante per le strutture esistenti allora, potesse col tempo diventare inadeguata. Uno studio pubblicato di recente su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) sostiene che la pericolosità del vento che gli uragani possono portare con sé nell’epoca del riscaldamento della terra, non viene sufficientemente rappresentata con la sola categoria 5. Proprio per questo motivo i ricercatori del Lawrence Berkeley National Laboratory, in California, raccomandano di creare una “categoria 6”.
Michael Wehner, uno degli autori dello studio ha dichiarato: “Il cambiamento climatico ha chiaramente reso le tempeste più forti ancora più forti. L’introduzione di questa ipotetica “categoria 6” aumenterebbe la consapevolezza di questo pericolo”.
Per fare un esempio concreto sull’entità di tale pericolo, Wehner e James Kossin, un illustre consulente scientifico della First Street Foundation e uno degli autori dello studio, suggeriscono che l’etichetta di “categoria 6” potrebbe essere assegnata a qualsiasi ciclone tropicale con venti sostenuti di almeno 300 km/h e che tale intensità è già stata superata da cinque uragani, dal 2013.
Come si legge nello studio, i meteorologi si chiedono se l’attuale scala Saffir- Simpson degli uragani, sia pertanto adeguata a misurare realmente i dati delle tempeste odierne, poiché non basta tenere conto solo dei venti, ma anche delle delle onde violente o delle inondazioni – e se sia necessaria invece una nuova categoria più adeguata alla gravità delle nuove tempeste particolarmente intense che potrebbero essere ancora più violente nel prossimo futuro.
Nell’ambito di questa nuova ricerca, gli scienziati affermano di mettere a punto dati scientifici accurati e sufficienti nella speranza di stimolare un maggiore dibattito accademico sui modi in cui il cambiamento climatico sta aumentando i rischi meteorologici come li conosciamo.