Sono sempre più i giovani che di fronte ai problemi economici, ai disagi sociali, alle lotte politiche, decidono di reagire con il “doom spending”.
Lo shopping “fatalista” – praticato da circa il 27% degli americani -può raggiungere anche il 43% fra i Millennial e il 35% fra i Gen Z, secondo quanto riportato dalla società Credit Karma. Consiste nell’investire i risparmi in beni di lusso o non essenziali, non per investimento ma per godere alla giornata.
Questa tendenza sarebbe esasperata da un senso di rassegnazione o fatalismo nei confronti delle future prospettive finanziarie, alimentato dalla convinzione che obiettivi tradizionali come la proprietà di una casa e il risparmio per la pensione siano irraggiungibili.
In passato nei periodi economici più complessi le persone erano solite risparmiare, ma le nuove generazioni, anche a causa dell’alto costo della vita, dei prestiti studenteschi, delle difficoltà del mercato del lavoro, tendono a investono le loro finanze nell’immediato e in quello che desiderano.
Secondo Stephen Wu, professore di economia all’Hamilton College, responsabile di una ricerca sugli effetti degli acquisti dopo la recessione del 2004, il trend però non sarebbe nuovo: “quando le persone sentono minato il loro potere finanziario sono meno propense a pensare al futuro” e con la pandemia questo effetto si sarebbe ulteriormente accentuato.
Nia Holland, una studentessa di 24 anni, ha dichiarato a Bloomberg di aver speso tutti i suoi risparmi per acquistare una borsa Chanel vintage. “L’economia fa schifo, c’è il riscaldamento globale, costanti disordini, è più facile spendere soldi per oggetti che portano una soddisfazione immediata”.
Da un sondaggio condotto da Business Insider, la metà delle persone che guadagnano stipendi a sei cifre – nonostante abbiano un reddito superiore alla media del paese – non metterebbero da parte risparmi e secondo un’altra indagine condotta da Bloomberg, un quarto degli intervistati che guadagnano almeno $175.000 all’anno si sarebbe descritto come “molto povero”.
Nel rapporto diffuso dalla National Retail Federation risulta inoltre che lo shopping natalizio nel 2023 sia aumentato del 3,8% e abbia raggiunto livelli record con $964,4 miliardi.
Altre forme meno “aggressive” dell’uso del denaro a cui i giovani amano affidarsi e in rapida ascesa sono: il “soft savings”, ovvero l’utilizzo delle risorse impiegato per la sostenibilità della qualità della vita, tramite viaggi, hobby, obiettivi (i suoi molti sostenitori ritengono infatti sia meglio dare la priorità a una vita ben vissuta piuttosto che a un consistente conto in banca) e il “cash stuffing”, versione moderna dei soldi sotto il materasso dei nostri nonni: invece di tenere il denaro in depositi bancari si preferisce averlo a portata di mano, magari diviso in buste, in modo da poterlo destinare mensilmente alle proprie esigenze e necessità.