Due omaccioni che si rifilano ceffoni aspettando che uno dei due finisca a terra stordito.
Quello che fino a pochi mesi fa era un oscuro sport seguito principalmente in Europa orientale si è trasformato in un vero e proprio trend globale. Si tratta del Power Slap, una competizione che consiste appunto nel rifilare una serie di schiaffi ben assestati all’avversario per ottenere, come nella boxe, una vittoria ai punti o per KO.
A ‘brevettarla’ è stato Dana White, presidente della Ultimate Fighting Championship (UFC), leader nel campo delle arti marziali miste. Lo scorso anno White ha realizzato un programma TV chiamato Power Slap: la strada verso il titolo – che è stato prontamente cancellato dall’emittente TBS sia a causa degli ascolti deludenti, sia perché White è contemporaneamente finito al centro della bufera mediatica dopo aver schiaffeggiato la moglie.
Gli scarti della TV sono però diventati l’oro dei social media. Il canale “Power Slap” ha rapidamente accumulato 4,2 milioni di follower su TikTok e alcuni dei suoi video hanno ricevuto oltre un milione di visualizzazioni. Abbastanza da convincere White a realizzare una seconda stagione sulla piattaforma di video-sharing Rumble – dove il 9 febbraio andrà in onda l’attesissimo finale di stagione.
I combattimenti durano in media da tre a cinque round. Dopo aver ricevuto un colpo, lo sfidante può recuperare e reagire per un massimo di 60 secondi. A seconda di quanto bene schiaffeggiano l’avversario e di come risponde il difensore, i combattenti possono ottenere fino a dieci punti. Durante lo scontro non è consentito schivare, evitare o indietreggiare quando si viene colpiti. Secondo gli esperti, ciò amplifica il rischio di commozioni cerebrali che portano alla Encefalopatia traumatica cronica (CTE), che provoca gravi sbalzi d’umore, depressione e perdita di memoria.
White ne è sicuro: il futuro è dalla parte del Power Slap, nonostante le bordate di critiche da ogni dove. Anni fa erano, dopotutto, era in tanti pure a stroncare le arti marziali miste: il defunto senatore John McCain arrivò a definire la disciplina “combattimenti di galli umani”.
Eppure nel corso degli anni, complici nuovi regole sulla sicurezza e una campagna pubblicitaria più incisiva, la UFC è diventata una macchina da oltre un miliardo di dollari di fatturato. Merito della crescita esponenziale di diritti, sponsorizzazioni e accordi di licenza.
Power Slap seguirà la stessa traccia? Non è dato saperlo. Ma, fin dall’antica Roma, il business della violenza spettacolarizzata si è sempre rivelato vincente.