I nuovi strali di Donald Trump si sono rivolti contro il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, accusato di “favorire i democratici” e di essere “politico”. Se abbasserà i tassi d’interesse, ha aggiunto, lo farà per aiutare i democratici. Se rieletto, Trump minaccia di “sostituirlo”.
Fu proprio Trump a nominare Powell a capo della Banca centrale degli Stati Uniti nel 2017. “Non lo rifarei”, ha detto in un’intervista a Fox News. “Mi pare che stia cercando di abbassare i tassi d’interesse forse per far eleggere qualcuno, non so. Penso che farà qualcosa probabilmente per aiutare i democratici, se li abbassa”. Trump stava rispondendo alla domanda se crede che gli Usa eviteranno una recessione. L’ex presidente ha detto di avere “un paio di scelte” per il prossimo presidente della Fed ma non ha fatto nomi.
Il presidente della Federal Reserve è in carica per 4 anni e non può essere licenziato, ma il presidente degli Usa è responsabile di nominare un candidato ogni quattro anni la cui approvazione passa poi al Congresso. Joe Biden aveva riconfermato Powell nel 2021, dunque il suo secondo mandato scadrà nel 2025.
Mercoledì scorso, Powell ha ribadito che la Fed sta considerando un taglio dei tassi, non in marzo ma forse più in là nell’anno. Venerdì, il Bureau of Labor Statistics ha annunciato un aumento di 353.000 posti di lavoro all’economia Usa in gennaio, un vero successo che rafforza i buoni risultati economici concomitanti alla presidenza Biden, e che per il momento rende superfluo un abbassamento del costo del denaro.
Non è neanche la prima volta che Trump dice che non riconfermerebbe Powell, ma è il culmine di una serie di insulti che gli ha rivolto nel corso di tutta la sua presidenza, accusandolo di alzare i tassi d’interesse per danneggiare l’economia. Esercitò fortissime pressioni pubbliche su Powell affinché tagliasse i tassi per rilanciare il mercato e avere un vantaggio su Cina e Europa. La Fed, per statuto organo apolitico e indipendente, per lo più aveva ignorato le dichiarazioni della Casa Bianca; Powell in conferenza stampa non commentava i tweet presidenziali, insistendo che la Banca centrale aveva l’unico intento di migliorare l’occupazione e abbassare l’inflazione.
L’aumento dei tassi d’interesse serve a rallentare l’economia, aumentando il costo del denaro. Questo aumenta le rate dei mutui e le commissioni delle carte di credito, spinge le aziende ad assumere meno e i consumatori a spendere meno, controllando l’aumento dei prezzi ovvero l’inflazione. Compito di una banca centrale è trovare il delicato equilibrio migliore per il paese fra il controllo dell’inflazione, il costo della vita, i livelli occupazionali.
La politica spesso si lamenta di fronte a un aumento dei tassi d’interesse, ma gli attacchi di Trump – via tweet- contro la Fed durante la sua presidenza furono irrituali e senza precedenti per violenza e frequenza.