La notizia di un cambio ai vertici della Federal Reserve è stato il primo segnale che l’ex presidente americano Donald Trump ha voluto dare alla sua strategia di governo, in caso di rielezione: totale discontinuità con le scelte del suo primo mandato, con l’amministrazione di Joe Biden, con chiunque metta ombre alla sua narrativa dell’America, anche a costo della sofferenza degli americani.
Nell’intervista rilasciata venerdì alla giornalista Maria Bartiromo e che Fox Business Network trasmetterà integralmente domenica, Donald Trump ha dichiarato che se rieletto a novembre, non riconfermerà Jerome Powell, il banchiere da lui stesso nominato nel 2017, per un terzo mandato alla presidenza della Federal Reserve.
La dichiarazione è una doccia gelida sui risultati che la Fed è riuscita ad ottenere nell’ultimo anno e cioè abbassare l’inflazione senza creare una recessione e senza deprimere il mercato del lavoro.
Quello che per altri potrebbe essere un successo, per Trump è una manovra per fargli perdere le elezioni. L’ex presidente ha infatti accusato Powell di essere “politico” e di lavorare per aiutare il presidente Joe Biden ad essere rieletto. “Penso che farà qualcosa per aiutare probabilmente i democratici”, ha detto Trump nella clip video pubblicata in anteprima da Fox Business, aggiungendo: “Mi sembra che stia cercando di abbassare i tassi di interesse per il bene forse di far eleggere le persone, non lo so”.
La Federal Reserve è stata progettata per essere un organo indipendente dalla politica, quindi i presidenti in genere non cercano di influenzarne le decisioni, almeno non così apertamente come ha fatto Donald Trump durante il suo primo mandato. L’ex presidente ha sempre avuto un rapporto conflittuale con Powell e non ha lesinato pressioni sul banchiere centrale affinché abbassasse i tassi di interesse. Nonostante Powell abbia ubbidito, con grande sorpresa degli economisti, le critiche non sono scemate, tutt’altro. L’ex presidente lo ha attaccato per averli alzati, abbassati, mantenuti stabili: nessuna politica della Banca Centrale ha mai soddisfatto le attese del magnate.
E gli annunci di Jerome Powell, di mercoledì, a conclusione dell’incontro Fed, continuano a ricevere disapprovazione. Il presidente della Banca Centrale ha dichiarato che i tassi di interesse resteranno stabili finché i dati non mostreranno chiaramente che l’inflazione sarà stata frenata. Tuttavia ha aggiunto che se l’economia continua ad evolversi come previsto dalla banca centrale, potrebbe iniziare a tagliare i tassi entro la fine dell’anno. Questi commenti hanno fatto dire a Trump che Powell agisce da “politico” nelle sue decisioni e che “probabilmente farà qualcosa per aiutare i democratici”, come abbassare appunto i tassi.
Finora Powell ha preso le distanze dai commenti su un’eventuale candidatura per un terzo mandato, soprattutto sotto una possibile seconda amministrazione Trump. Sempre nella conferenza stampa di mercoledì, a chi gli ha chiesto se si aspettava di essere nominato nuovamente, Powell ha risposto di non avere una posizione a riguardo e che si tratta di qualcosa su cui non si sta concentrando.
“Sono concentrato sul fare il nostro lavoro. Quest’anno sarà un anno molto importante per la Fed e per la politica monetaria, e noi tutti siamo molto concentrati sul nostro lavoro”, ha risposto il presidente della Fed. Powell ha prestato giuramento per un secondo mandato quadriennale nel maggio 2022, il che significa che resterà in carica per circa un anno, sotto la prossima amministrazione, tranne se il nuovo presidente non scelga di licenziarlo immediatamente. Le minacce ventilate da Trump fanno seguito ad altre dichiarazioni in cui auspica che l’economia vada male o che addirittura crolli nei prossimi dodici mesi in modo da garantirsi la rielezione e accusare Biden di fallimento.
Al momento, i report sull’economia americana sembrano dargli torto. L’inflazione è al 3,4%, in calo rispetto al massimo del 9% registrato nell’estate del 2022. Il rapporto sull’occupazione di venerdì ha mostrato che il mercato del lavoro statunitense ha iniziato l’anno in maniera brillante, aggiungendo 353.000 posti di lavoro a gennaio. Il tasso di disoccupazione è rimasto al 3,7%, un minimo da quasi 50 anni, segnando due anni interi in cui il numero è stato inferiore al 4%. E sempre venerdì anche la fiducia dei consumatori è salita a 79 punti, il risultato più alto da luglio 2021. Venerdì Wall Street ha chiuso con gli indici in rialzo, segnando una quarta settimana consecutiva di guadagni. Inoltre nonostante il nervosismo degli investitori sui tassi e i ventilati allarmi di recessione, ora molto ridotti, nei tre anni di presidenza Biden, lo S&P 500 è cresciuto di circa il 23%, con le Big Tech che continuano un rally senza frenate. Le ragioni di questo successo? Nella narrativa di Trump la risposta è semplice: “Perché pensano che sarò eletto”. Così ha dichiarato a Maria Bartiromo nell’intervista che sarà trasmessa integralmente domenica mattina su Fox Business.