Il volto dell’Arabia Saudita e, in particolar modo, quello delle sue attrazioni turistiche, sembra essere destinato a cambiare ancora una volta.
Il regno, infatti, ha già messo sul “piatto” la cifra monstre di 800 miliardi di dollari, per dare il via ad un mastodontico piano che, nel giro di qualche anno, potrebbe trasformare il Paese in una delle mete più agognate dai visitatori di tutto il mondo.

Tra i progetti più ambiziosi nel mirino del governo locale, vi sono sicuramente la realizzazione di Sindalah, un resort megagalattico su un’isola privata, con tre strutture extra-lusso, 38 ristoranti e diversi porti turistici per gli yacht, di Qiddiya, una città futuristica da 600mila persone che sorge nel bel mezzo del deserto, dedicata agli e-sport e al gaming, e quella di Trojena, una vera e propria località sciistica che sorgerebbe in un luogo i cui abitanti la neve, forse, l’hanno vista solo in foto.
A queste mete extra lussuose, si aggiungeranno il Red Sea, un enorme complesso marittimo da 50 resort suddivisi tra le 22 piccole isole del posto, alimentate solo ed esclusivamente con energia eolica e solare, ed il The Rig, un gigantesco parco a tema da circa 5 miliardi di dollari, che sarà costruito su una piattaforma petrolifera, nei pressi della costa est del Paese.
Come rivelato da Forbes, alcuni dei più importanti progetti ancora in cantiere, come Sindalah e Trojena, saranno parte integrante della faraonica regione Neom, una superficie di oltre 26.000 chilometri quadrati nel nord ovest dell’Arabia Saudita, delimitata dal Mar Rosso e dal Golfo di Aqaba. La regione in questione è stata costruita praticamente da zero, con uno sforzo economico da 500 miliardi.

Neom, la cui progettazione venne annunciata nel 2017, è stata finanziata principalmente con l’ausilio del Public Investment Fund: con quest’area, il governo saudita vuole raggiungere l’obiettivo di ospitare ogni anno cento milioni di visitatori, entro e non oltre il 2030, rendendo così il turismo un fattore decisamente importante per le sorti dell’economia nazionale.
Al tempo della presentazione di Neom, i viaggi nel Paese erano consentiti solo a coloro che avevano un visto per motivi di lavoro, ai lavoratori espatriati ed ai pellegrini desiderosi di visitare le città di La Mecca e Medina. La visione strategica del regno, almeno per ciò che riguarda il settore turistico, è naturalmente mutata totalmente, a partire dal 2019, l’anno in cui l’Arabia aprì le proprie porte ai visitatori di ben 49 nazioni de mondo.
Negli ultimi tempi, tutto lascia presagire che il piano del governo arabo, inaugurato con Neom nel 2017, porterà ben presto ai risultati sperati e forse anche a qualcosa in più. Visti gli incredibili numeri registrati nel 2023, durante il quale il Paese ha ospitato oltre 24 milioni di visitatori stranieri, il traguardo dei 100 milioni di turisti annui, tra i quali saranno conteggiate anche le persone del posto, da raggiungere entro il 2030, sembrerebbe essere sempre più vicino.