L’ultima azione legale nei confronti della società aerospaziale Boeing è stata intrapresa dai pensionati di Rhode Island e non perchè non si sentissero sicuri sugli aerei costruiti dalla compagnia di Arlington , ma perchè ne sono azionisti e si sono sentiti ingannati.
L’azione collettiva sui titoli, depositata martedì nel tribunale del distretto orientale della Virginia, è stata guidata dal procuratore generale di Rhode Island, James Diossa, che chiede alla legge di ritenere Boeing responsabile dell’inganno operato verso i suoi finanziatori.
Nei documenti presentati si sostiene che il produttore “ha tradito la fiducia dei pensionati del Rhode Island e ha mentito sulle “gravi carenze in termini di sicurezza”. La decisione segue l’ultimo incidente di cui è stato protagonista un Boeing 737 Max 9 dell’Alaska Airlines. Mentre si trovava in volo su Portland in Oregon, il 5 gennaio scorso, il portello posteriore dell’aeromobile è esploso e solo per una fortuita casualità non ci sono stati morti e feriti. L’incidente ha avviato una revisione della linea Max 9 e ha lasciato a terra oltre 170 aerei per verificarne la sicurezza. Durante l’indagine condotta assieme alla Federal Aviation Administration (FAA), l’agenzia di vigilanza sui voli, si sono evidenziate varie falle, tra cui bulloni allentati nelle portiere.
La causa contro Boeing, presentata questa settimana, è stata intentata per conto di tutte le persone e gli enti che hanno acquistato azioni ordinarie della società tra il 23 ottobre 2019 e il 24 gennaio 2024. Perchè questo intervallo di tempo? Secondo gli azionisti nell’ottobre del 2019 i dirigenti di Boeing hanno dichiarato che stavano “facendo progressi costanti” sulla loro “massima priorità e cioè il ritorno sicuro in servizio del 737 MAX”, dopo i due incidenti del 2018 e del 2019 in cui morirono 346 persone.
Invece i pensionati di Rhode Island sostengono che “all’insaputa degli investitori, affermazioni come quelle citate erano false e fuorvianti perché Boeing non ha rivelato di aver dato priorità ai propri profitti rispetto alla sicurezza, il che ha portato a standard di controllo di qualità scadenti nella produzione dei suoi aerei commerciali come il 737 MAX”.
L’incidente occorso al Boeing di Alaska ha provocato un crollo delle azioni e i querelanti denunciano di aver “subito perdite e danni significativi ai sensi delle leggi federali sui titoli”. “C’è voluto quasi un disastro per esporre questo elevato rischio per la sicurezza”, si legge ancora nella denuncia.
Quella degli azionisti di Rhode Island, segue altre due denunce presentate separatamente da due distinti gruppi di passeggeri che erano sull’aereo di Alaska. Un gruppo di 6 passeggeri ha intentato un’azione contro la compagnia per il “disagio” fisico ed emotivo causato dall’emergenza. Altri quattro invece hanno coinvolto anche Alaska e chiedono un risarcimento danni per il trauma subito.
Mercoledì Boeing aveva presentato i risultati dell’ultimo trimestre del 2023. Pur avendo ridotto le perdite, il Ceo Dave Calhoun non ha voluto concentrarsi sugli obiettivi finanziari dell’anno, ma ha ribadito che la società si concentrerà su ogni aereo “per garantire i più alti standard di sicurezza e qualità”. Boeing punta a consegne annuali di circa 800 aerei anche nel 2024.