“Giovedì, sciopero della fame”. Un gruppo di impiegati federali, “Feds United for Peace”, già in passato autore di manifestazioni per la pace a Gaza, ha deciso di digiunare per un giorno in protesta contro l’appoggio dell’amministrazione Biden all’operazione militare condotta da Israele nella Striscia, e per sensibilizzare sulla crisi umanitaria in corso nel territorio, a causa degli attacchi e della mancanza di aiuti.
Digiunare è “la risposta all’uso, da parte di Israele, della fame come arma da guerra, impedendo intenzionalmente l’ingresso di cibo a Gaza”, ha dichiarato un rappresentante del gruppo al Guardian facendo riferimento all’ultimo rapporto delle Nazioni Unite secondo cui più di 2 milioni di persone, che ancora risiedono nel territorio, sono a rischio carestia. Per giovedì, chi parteciperà si vestirà di nero, in segno di lutto e rispetto, con sciarpe kefiah o altri accessori tradizionali palestinesi come simbolo di unità e solidarietà.
Al digiuno potrebbero unirsi centinaia di dipendenti, provenienti da una trentina di dipartimenti e agenzie federali diverse, fra cui quello della Difesa, della Sicurezza Interna, dello Stato, ma anche funzionari pubblici e politici. Com’era già successo all’inizio di gennaio: lo stesso gruppo aveva organizzato una protesta pacifica fuori dagli uffici a Washington DC. Altri, appartenenti al gruppo “Staffers for Ceasefire”, si erano riuniti in una veglia fuori dai cancelli della Casa Bianca a dicembre. E ancora, c’è chi si è dimesso e chi – più di mille persone di USAid – ha firmato una lettera per il cessate il fuoco.
Queste azioni sono state criticate dagli esponenti di entrambi i partiti, e alcuni hanno chiesto il licenziamento per chi avesse deciso di parteciparvi. Ma i rappresentanti di “Feds for Peace” rivendicano l’obiettivo delle manifestazioni. Proprio per questo rischio palpabile, dicono, non tutti i dipendenti federali si sentono liberi di discutere apertamente le manovre di Biden all’interno dei palazzi amministrativi, magari pur appoggiando il cessate il fuoco.
Non è ancora chiaro se queste proteste abbiano avuto un qualche effetto sulla politica attuata o se possano influenzare la politica futura.