Jannik Sinner ha fatto la storia vincendo gli Australian Open dopo aver battuto il russo Daniil Medvedev. Nel tennis italiano un uomo non vinceva uno slam da 48 anni, con Adriano Panatta nel 1976, nel femminile l’ultima vittoria nel 2015 con Flavia Pennetta agli Us Open. Il giorno dopo la vittoria in rimonta (-3, 6-3, 4-6, 4-6, 4-6) il campione è ancora incredulo.
“Non ho dormito molto, ma ho provato grandi emozioni e pian piano mi sono reso conto di quello che ho fatto – ha raccontato il 22enne da Melbourne – È un grande risultato per me e per la mia squadra. Quindi, sono davvero felice di essere qui”.
Dopo la vittoria aveva ringraziato i tifosi, il suo team e i suoi genitori per averlo lasciato libero di scegliere.
“Ovviamente c’erano molte emozioni nella mia testa subito dopo il match point: il duro lavoro, i sacrifici che ho fatto durante tutta la mia carriera e condividere questo momento con la mia squadra è stata forse la sensazione più bella che ho avuto fino ad ora”, ha aggiunto parlando ai reporter.
L’Italia è letteralmente impazzita per questa vittoria, seguita in diretta anche da milioni che sono digiuni di tennis. Gli elogi all’altoatesino, al suo gioco e alla sua freddezza mentale arrivano però da tutta la stampa internazionale, che oggi saluta l’inizio di una nuova era accostando il nome di Sinner a quello del collega, rivale ed amico spagnolo Carlos Alcarez. Novak Djokovic gioca ancora, ma l’epoca dei Big Three (Federer ormai ritirato, Nadal sempre infortunato, Djokovic battuto in semifinale da Sinner) sembra ormai tramontata a vantaggio di campioni con vent’anni di meno.