Taiwan ha rilevato la presenza o il passaggio in totale di 33 aerei militari e di 7 unità navali della Cina attorno all’isola nelle ultime 24 ore: il numero più elevato dallo scorso 13 gennaio, e degli aerei 13 hanno varcato la cosiddetta “linea mediana” che convenzionalmente ma non ufficialmente marca il confine fra Cina e Taiwan: confine non riconosciuto da Pechino.
Lo ha dichiarato il ministero della Difesa di Taipei, facendo terminare il conteggio alle locali 6 di mattina (le 23 italiane di ieri).
Secondo gli osservatori, si tratta di una intimidazione a Taipei in vista dei colloqui di Bangkok tra il ministro degli Esteri Wang Yi e il consigliere per la Sicurezza nazionale americano Jake Sullivan, dedicati anche a Taiwan.
Tre giorni fa, due parlamentari statunitensi hanno incontrato il presidente eletto, Lai Ching-te – apertamente indipendentista – per riaffermare il sostegno Usa all’isola che la Cina considera parte del suo territorio. I membri della Camera Ami Bera, democratico, e Mario Diaz-Balart, repubblicano, co-presidenti del Congressional Taiwan Caucus, sono arrivati a Taipei per un viaggio di due giorni. “Tra i principali messaggi che portiamo oggi c’è il fatto che il sostegno degli Stati Uniti a Taiwan è fermo, reale e bipartisan al 100%”, hanno dichiarato durante un incontro con Lai.
Lo scorso settembre, secondo Taipei, fu battuto il record, con l’invio di 103 aerei in 24 ore attorno all’isola, che Pechino considera una sua provincia ribelle e si dice pronta a riunificare a sé anche con l’uso della forza, se necessario.