L’ultimo rapporto sugli utili del quarto trimestre di Tesla non è stato pessimo, nonostante la rivale cinese BYD l’abbia superata in vendite e nonostante le stravaganze di Elon Musk, fondatore e Ceo della casa di veicoli elettrici. Outlook sulle vendite più debole, mancati utili e margini in calo, hanno fatto precipitare le azioni dell’azienda del 12%, giovedì, facendola uscire dall’Olimpo delle Magnifiche 7 (Microsoft, Alphabet, Apple, Amazon, Meta, Nvidia e Tesla). Per gli analisti di Wall Street, i risultati presentati ieri restano solidi e alla fine, anche in una giornata negativa, un’azione Tesla continuava a costare più di 200 dollari.
Tesla potrebbe essere vista come una vittima del proprio successo. Il suo Ceo Elon Musk ha reso i veicoli elettrici un’alternativa plausibile alle macchine a benzina e ha convinto Ford e General Motors a non rimanere per sempre produttori marginali del settore. Le cinesi BYD e NIO stanno approfittando della crescente popolarità dei veicoli elettrici, per proporsi come valide alternative a Tesla, soprattutto nel mercato interno. Un’onda che non può essere frenata dall’invocazione dei dazi e del protezionismo, lanciata proprio mercoledì dallo stesso Musk.
Tesla resta comunque uno dei pochi produttori di veicoli elettrici che realizza effettivamente un utile su ogni auto venduta e anche se il suo Ceo ha dovuto tagliare i prezzi per stimolare la domanda contro una concorrenza sempre più agguerrita, la strategia ha funzionato e le vendite sono salite.
Elon Musk, nonostante la sua personalità, i commenti azzardati su X, le provocazioni riesce a mantenere alta la quotazione della casa automobilistica, perché i suoi azionisti e lo stesso consiglio di amministrazione si aspettano che il visionario miliardario innoverà comunque usando magari l’Intelligenza Artificiale per un robot di consegne o la tecnologia della guida autonoma per comandare un razzo che andrà nello spazio. E’ questa convinzione che fa scambiare le azioni di Tesla a più di 50 volte i suoi utili futuri, mentre Ford è scambiata solo 6 volte di più. Visionarietà e pragmaticità nel mondo di Musk non fanno a pugni, tutt’altro. Proprio due settimane fa il ceo ha chiesto di avere il Elon Musk, il ceo di Tesla (che controlla al 13%), ha chiesto di avere il controllo del 25% della società per avere un sufficiente controllo sull’azienda, mentre si lancia a sviluppare prodotti basati sull’intelligenza artificiale. Musk ha minacciato che senza questa delega potrebbe persino decidere di sviluppare fuori da Telsa questi prodotti. Intanto il Financial Times ha riportato che la start-up di intelligenza artificiale di Musk, xAI, è in trattative per raccogliere fino a 6 miliardi di dollari dagli investitori globali per finanziare la sua sfida ad OpenAi. E’ questa una strada obbligata per il robot umanoide Optimus, il Full Self Driving e il supercomputer Dojo: innovazioni visionarie di Musk che potranno come Tesla conquistare sempre più mercati.