Per Donald Trump è in arrivo la resa dei conti e a portargliela sono proprio le donne, quelle che per anni lui ha schernito, e che ora lo fanno tremare.
Donald Trump si è vantato di afferrare le donne per la vagina senza il loro consenso. Ha fatto innumerevoli commenti misogini. È stato accusato di cattiva condotta sessuale da almeno 26 donne e per tutta risposta ha suggerito che alcune accusatrici erano troppo poco attraenti per essere sessualmente aggredite da lui. E, finora, è riuscito a farla franca. Per anni ha avuto questo alone di essere al di sopra della legge. Per anni ha ripetuto “Posso uccidere una persona sulla Quinta Avenue e non perdere neanche un voto”. Forse i voti non li perde, ma la giustizia gli sta portando il conto. Il vento sta cambiando.
L’Attorney General dello Stato di New York, Letitia James, lo ha rinviato a giudizio per truffa e il magistrato lo ha già riconosciuto colpevole del reato per le false valutazioni dei suoi beni immobiliari. La sentenza è attesa entro la fine del mese. L’ex presidente rischia oltre 360 milioni di dollari di multa e la cancellazione delle licenze delle sue numerose società per le attività commerciali a New York.
Un’altra donna, la scrittrice e giornalista E Jean Carroll, che in un primo processo ha già ha visto condannare per aggressione sessuale Donald Trump, è di nuovo in tribunale dove ha accusato l’ex presidente di averla diffamata dopo che lei lo aveva citato in giudizio. Questa mattina si è tenuta l’ultima udienza di questo processo.
E poi c’è Nikki Haley, l’ex governatrice del South Carolina, che gli ha lanciato la sfida per la nomina del partito per la candidatura alle elezioni presidenziali che sta rovinando i suoi piani.
Questa mattina a New York l’ex presidente ha testimoniato per pochi minuti. Una deposizione strettamente contenuta dalle rigide disposizioni imposte dal giudice Lewis Kaplan che, prima della testimonianza, aveva già ripreso l’ex presidente che parlando a voce alta con i suoi avvocati aveva ripetuto che lui E Jean Carroll non la conosce e non l’ha mai vista. “Abbassi la voce” ha detto il magistrato a Trump. L’ex presidente dopo il giuramento di rito ha risposto a tre domande del suo avvocato Alina Habba. “Mi sono difeso, ho difeso la mia famiglia e la presidenza”, ha risposto Trump al suo legale che gli chiedeva se avesse mai voluto danneggiare Carroll. Trump ha confermato la sua precedente testimonianza sul caso in cui aveva detto di non aver mai incontrato la sua accusatrice, “non so chi sia. Non l’ho mai vista” ma il magistrato ha stralciato questa parte della deposizione perchè Trump è già stato condannato per la violenza sessuale. Domani ci saranno le arringhe finali. Mentre si avviava verso l’auto parcheggiata fuori dal tribunale con accanto i suoi avvocati i microfoni hanno hanno catturato i suoi lamenti: “Questa non è l’America. Non mi hanno fatto parlare. E’ una vergogna. Una farsa della giustizia”.
La sua testimonianza lo ha distolto dalle elezioni dopo che nel corso della notte si era lanciato in una serie di insulti e di minacce contro Nikki Haley e contro i finanziatori della sua campagna elettorale. Sul suo sito Truth ha scritto che chiunque contribuirà alla campagna elettorale di Nikki Haley, che lui nei post chiama “Birdbrain” “sarà in modo permanente escluso da Maga. Non vi vogliamo, non vi accetteremo perché noi mettiamo l’America First”. Messaggi carichi di rabbia che mettono in risalto la sua paura di non ottenere la nomina alle elezioni presidenziali.
I donatori invece hanno mostrato la loro generosità contribuendo alla campagna della sua rivale, tanto che Haley ha risposto con ironia: “Se è così allora continuate a effettuare donazioni nei miei confronti”. L’ex presidente del Partito repubblicano della South Carolina, Katon Dawson, che sostiene Haley, ha detto che “Il nostro sito riesce a fatica a gestire le migliaia di donazioni che stanno arrivando e che crescono con il passare dei minuti”.
Fra lo staff e i finanziatori dell’ex ambasciatrice all’Onu c’è ottimismo: i risultati di Iowa e New Hampshire hanno portato alla luce le debolezze di Trump.
Secondo la CNN la campagna elettorale di Joe Biden ha celebrato la decisione di Nikki Haley di restare in corsa alle primarie repubblicane e continuare a sfidare Donald Trump. “Andate avanti e prosperate”, ha detto uno dei membri della campagna, commentando l’entusiasmo con cui hanno accolto l’annuncio di Haley. L’entourage di Biden e’ convinto che la presenza dell’ex ambasciatrice Usa all’Onu in campagna per le primarie sarà di aiuto per prendere voti tra i repubblicani moderati e gli indipendenti che voterebbero per Biden piuttosto che per l’estremismo di Trump.
E i repubblicani contrari alle prese di posizione dell’ex presidente stanno aumentando dopo che alcuni senatori repubblicani a lui fedeli hanno detto di opporsi all’accordo che si sta negoziando per misure più severe sul confine in cambio dello sblocco dei fondi militari all’Ucraina.
“La questione del confine è molto importante per Trump, ed il fatto che lui dica a senatori e deputati che non vuole che risolviamo il problema del confine perché vuole usarlo per attaccare Biden è sconvolgente”, spiega alla Cnn Mitt Romney criticando il fatto che “qualcuno che è candidato alla presidenza dovrebbe cercare di risolvere il problema, invece di dire “non risolvetelo fintanto che non torno alla Casa Bianca”.
La scorsa settimana Trump ha chiaramente scritto in un post che “non credo che dobbiamo avere un accordo sul confine, a meno che non otteniamo tutto quello che è necessario per fermare l’invasione di milioni e milioni di persone”.
In realtà, i senatori repubblicani che stanno seguendo i negoziati per l’accordo affermano di aver ottenuto “enormi vittorie” sul fronte dell’immigrazione, in cambio dello sblocco dei fondi per Kiev, ma che “la gente di Trump vuole sabotare l’accordo e fare la campagna elettorale” sul caos al confine. Tanto che Mitch McConnell, il leader dei repubblicani al Senato che è uno dei fautori dell’accordo, ha suggerito di non collegare più la questione del confine a quella dei fondi all’Ucraina.