Negli ultimi tempi, sono sempre di più le startup in grado di riutilizzare l’anidride carbonica per gli scopi più vari. Dal carburante per i jet fino alla produzione di cemento e saponi: la CO2 rientra sempre più frequentemente nei piani delle società, desiderose di diventare protagoniste sul mercato con progetti innovativi.
A New York, ad esempio, la Air Company, fondata dal chimico Stafford Sheehan, ha sviluppato una tecnologia che converte l’anidride carbonica in etanolo, che viene poi successivamente miscelato con oli essenziali e acqua per produrre i profumi. Ogni bottiglia da 50 millilitri utilizza 3,6 grammi di CO2 che altrimenti sarebbero stati rilasciati nell’ambiente. Sulle varie ampolle, la startup della Grande Mela ha apposto una targhetta che riporta la scritta “Trasformare la CO2 in qualcosa di bello”.
Il prodotto di Air Company rappresenta sicuramente un modo alternativo in cui il carbonio catturato può essere utilizzato. Le energie rinnovabili e le auto elettriche, infatti, da sole non basteranno a ridurre a zero le emissioni di CO2. Naturalmente, quello dei profumi è solo uno dei tanti settori nel quale le società innovative utilizzano l’anidride carbonica.

Nella cittadina canadese di Calgary, ad esempio, la CleanO2 trasforma la CO2 catturata dalle caldaie per il riscaldamento degli edifici in materia prima per creare saponi. In California, invece, la startup biotecnologica Newlight Technologies preleva il carbonio direttamente dall’aria e lo trasforma in plastica biodegradabile; in Germania, Covestro AG, uno dei maggiori produttori di polimeri al mondo, sta convertendo alcune delle sue materie prime basate sui combustibili fossili in materiali derivati dal carbonio, impiegati anche per la realizzazione delle coperture degli stadi o delle vetture.
Stando a quanto riportato da Bloomberg, la maggior parte delle aziende che lavorano con la CO2 sono ancora agli inizi. Secondo l’IEA, per far crescere il settore, nel 2022 i venture capitalist mondiali hanno investito quasi 500 milioni di dollari in attività che utilizzano il carbonio. Numeri totalmente diversi rispetto a quelli del 2015: al tempo, infatti, nessuno volle puntare su questo particolare settore.

“Oggi c’è molto più interesse nei confronti di queste innovazioni”, ha dichiarato Jennifer Holmgren, amministratore delegato della LanzaTech Global, società dell’Illinois, “tutto ciò perché i consumatori sono diventati molto più interessati ad acquistare prodotti a basso contenuto di carbonio”. Nel corso degli ultimi anni, la LanzaTech è stata sicuramente una delle aziende che è riuscita a distinguersi di più grazie all’uso innovativo della CO2. Tra le varie iniziative, nel 2018, la società statunitense riuscì a ricavare del carburante per aerei dalle emissioni di carbonio generate da una fabbrica cinese.
Successivamente, la compagnia ha collaborato con diversi brand noti in tutto il mondo, come Zara e H&M, che con l’aiuto della LanzaTech sono riusciti ad eliminare alcuni materiali dannosi per l’ambiente nel corso del processo di produzione dei loro capi d’abbigliamento.