Crystal Harris, vedova di Hugh Hefner – il fondatore di Playboy – a distanza di sette anni dalla scomparsa del marito racconta in un libro, che uscirà il 23 gennaio, intitolato Only Say Good Things i retroscena del loro matrimonio, gli abusi vissuti, e i dettagli scabrosi della loro vita sessuale.
Nel libro di memorie la ex coniglietta ha rivelato di essersi “persa” mentre bramava il successo; quando arrivò alla Playboy Mansion aveva solo 21 anni e di aver avuto troppa fretta di “salire in cima alla vetta”.
La modella rivela di non essere mai stata “innamorata” di Hefner anche se gli voleva bene, ma per ottenere soldi e notorietà, dopo una proposta di matrimonio rifiutata nel 2010 decise di convolare a nozze con l’editore che all’epoca aveva 86 anni, il 31 dicembre del 2012.
“All’epoca pensavo: wow, se mi faccio piacere tutto quello che piace a Hugh e faccio tutte quello che lui vuole, diventerò la sua preferita, però mentre cercavo di raggiungere il successo mi sono persa” spiega la modella parlando con People. Nel libro dichiara di essere stata manipolata e intrappolata: “All’epoca devo aver subito il lavaggio del cervello”. Il titolo del libro ricalca una frase dettale da Hefner: “Voglio che tu continui la mia opera più avanti. Voglio che tu ti ricordi di dire solo cose buone su di me”.
Hefner ne emerge come un tiranno abituato a controllare tutto e ad essere al centro dell’attenzione: le sue ragazze venivano a prendersi la “paghetta” in bigliettoni nuovi di zecca ogni settimana ma dovevano spenderla in proditti estetici. Allo stesso tempo dovevano vestirsi e truccarsi come voleva lui: solo smalto chiaro e lucido. Alla moglie faceva notare la ricrescita dei capelli, “andavo a schiarirli di nuovo anche se mi faceva bruciare il cuoio capelluto e mi venivano le vesciche”.
Ci sono anche dettagli tristi: la Playboy Mansion era sporca, gli uccelli morivano di sete. “Troppe, troppe feste”. E il suo matrimonio era “sembrava un mondo di successo, ma tutte dovevano andare a letto con un ottantenne. C’è un prezzo per tutto”.
Hefner continuò a praticare sesso di gruppo in tarda età, prendendo così tanto Viagra da subirne un effetto collaterale, la perdita dell’udito. Nei Sunday Fundays duecento ragazze arrivavano alla magione. “Certe notti non so quanti fossimo in camera da letto. Dicevamo “é il tuo turno”, ma nessuna voleva essere lì. Credo che per Hef fosse come tornare ai suoi quarant’anni, quelle notti, la gente, la Mansion, contribuivano all’illusione”. In altre sere, Crystal aveva un coprifuoco alle sei di sera perché doveva cenare col marito – minestrina di pollo e cracker – e guardare con lui i film preferiti di Hefner.
Le nuove rivelazioni si aggiungono a una serie di accuse contro Hugh Hefner e la Playboy Mansion, rivolte da altre ex modelle che avevano condiviso esperienze simili negli anni vissuti a fianco “dell’uomo in vestaglia”.
Anche Holly Madison una delle ex fidanzate e conigliette aveva dichiarato di essersi sentita controllata, le era stato vietato di cambiare il taglio di capelli e di prendere peso.