Aggancio compiuto. La navetta Crew Dragon Freedom della missione privata Ax-3, partita il 18 gennaio dalla base di Cape canaveral in Florida, si è agganciata alla Stazione Spaziale internazionale in orbita e i quattro astronauti a bordo hanno abbracciato i colleghi sulla ISS. Si tratta dell’italiano Walter Villadei, colonnello dell’Aeronautica Militare, con il ruolo di pilota, dello svedese Marcus Wandt, dell’Agenzia Spaziale Europea, il primo astronauta turco Alper Gezeravci e del veterano Michael Lopez-Alegria della Axiom Space, al comando della missione.
A bordo della Stazione Spaziale, gli astronauti della Ax-3 hanno trovato ad accoglierli l’equipaggio della Expedition 70, al comando di Andreas Mogensen dell’Esa. Sulla Iss ci sono adesso 11 astronauti di 7 nazionalità: Danimarca con Mogensen, Stati Uniti con Jasmin Moghbeli, Loral O’Hara e Michael Lopez-Alegria, Russia con Konstantin Borisov, Oleg Kononenko e Nikolai Chub, Giappone con Satoshi Furukawa, Italia con Villadei, Svezia con Wandt e Turchia con Gezeravci. Come sempre, una realtà che travalica le differenze e i conflitti che ci sono sulla Terra.
“Durante la missione saranno condotti importanti esperimenti dal nostro Colonnello Villadei e dai suoi colleghi. Auguro a tutti buona permanenza a bordo e buon lavoro” ha scritto il Ministro della Difesa italiano Guido Crosetto in una nota.
L’Italia ha posto grande enfasi sulla missione Ax-3, non solo per la presenza a bordo di Villadei, ma perché dei 30 esperimenti previsti della missione, 13 sono italiani. Fra gli altri, un algoritmo e un catalogo dei detriti in orbita per voli spaziali più sicuri, una tuta interattiva per gli astronauti, tessuti intelligenti e ricerche sulle malattie neurodegenerative. La permanenza di due settimane in condizioni di microgravità renderà possibile testare e verificare gli effetti fisiologici del volo spaziale sugli esseri umani, per comprenderne i cambiamenti biologici e psicologici.
Ll’Aeronautica Militare ha sviluppato il software Isoc, acronimo di Italian Space Operations Centre, che fornisce il catalogo aggiornato degli oggetti spaziali e algoritmi innovativi di eventi legati allo spazio, come le collisioni. Villadei e i suoi colleghi lo sperimenteranno per la prima volta in orbita.
È uno dei sei esperimenti curati dall’Aeronautica Militare, che svolge anche un ruolo di coordinamento per le attività promosse da aziende e startup italiane. O per dirla con le parole di Crosetto, “La Difesa ha attivamente partecipato al progetto e alla realizzazione della missione con l’intento di cogliere le opportunità di sviluppo offerte dalla New Space Economy, stimolando un nuovo modello di coordinamento pubblico-privato, che consenta alle industrie italiane di giocare un ruolo rilevante in un settore ad elevato know-how, incrementando le competenze scientifiche, tecnologiche e operative legate alle attività umane nello Spazio”. La soddisfazione aumenta, poi, perché prodotti alimentari italiani sono stati usati dai tre astronauti in tutta la fase di preparazione al volo.
Sulla Iss gli astronauti sperimenteranno anche Smart Flight Suit 2, la tuta spaziale interattiva progettata dalla Spacewear e realizzata con un tessuto superleggero, traspirante, ignifugo e termoregolatore. La tuta rileva inoltre numerosi dati medici dell’astronauta. Sono smart anche i tessuti realizzati dall’azienda Dallara ed è della startup Mental Economy, con il supporto di Pwc Italia, l’esperimento teso a comprendere se e come l’ambiente di microgravità può influenzare le funzioni cognitive.
Studiare quanto l’ambiente spaziale incida sulla fisiologia umana è l’obiettivo dell’esperimento progettato dal Reparto Medicina Aeronautica e Spaziale dell’Aeronautica Militare, i cui risultati aiuteranno in vista delle future missioni spaziali di lunga durata. Il progetto di Gvm Assistance, azienda impegnata nella sanità digitale, prevede il monitoraggio in tempo reale dei parametri vitali di Villadei con video-consultazioni, all’insegna della telemedicina.
Beta-Amyloid Aggregation e Prometeo sono gli esperimenti dedicati alle malattie neurodegenerative, come quella di Alzheimer, e alla ricerca di nuove terapie per le malattie legate all’invecchiamento, mentre l’obiettivo di Lidal è sperimentare un nuovo un sistema di rivelazione delle radiazioni cosmiche che, per la prima volta, consentirà agli astronauti di ottenere una valutazione in tempo reale del rischio legato all’esposizione alla radiazione cosmica durante la permanenza sulla Stazione Spaziale.
Studiare la fertilità femminile è obbiettivo dell’esperimento Orion, che studia gli effetti della microgravità sulla funzionalità delle ovaie. Stress ossidativo e ambiente spaziale sono messi in relazione dall’esperimento Prometeo II. Trovare le firme molecolari della salute degli astronauti è lo scopo di AstRNAuts, mente Nut cerca i marcatori molecolari dello stress nelle missioni spaziali di breve durata.
Con i test a bordo di Ax-3, l’Agenzia Spaziale Italiana arriva a un totale di 83 esperimenti realizzati in orbita a partire dal 1997, anno della firma del Memorandum of Understanding con la Nasa.