Un grand giurì negli Stati Uniti ha incriminato Alec Baldwin per omicidio colposo involontario in merito alla morte sul set di Halyna Hutchins, la direttrice della cinematografia del film Rust. Il grand giurì si è espresso dopo che sono emersi «nuovi elementi» nel riesame del caso.
L’ attore stava provando una scena sul set di Rust al Bonanza Creek Ranch vicino a Santa Fe quando dalla pistola che aveva in mano e che non avrebbe dovuto contenere pallottole ‘vivè partì il colpo che ferì Souza ad una spalla e, rimbalzando, uccise la Hutchins. I procuratori hanno deciso di riaprire il caso dopo aver fatto sottoporre la pistola a ulteriori analisi i cui risultati, a loro dire, sarebbero in contraddizione con la versione di Baldwin, che afferma di non aver premuto il dito sul grilletto.
«I test hanno concluso con certezza che il colpo non poteva partire senza che il grilletto fosse premuto», ha detto la procuratrice Kari Morrissey. Resta tuttora rinviata a giudizio l’armiera del film, Hannah Gutierrez-Reed, il cui compito era di vigilare sulla sicurezza di armi e munizioni. Anche lei incriminata per omicidio involontario, si è dichiarata non colpevole. Firmato da Lucien Haag, il rapporto su cui si basa la nuova decisione della procura non affronta direttamente se la pistola, una replica Pietta di un revolver del 1873, fosse stata modificata.
Afferma però che richiedeva una pressione di meno di un chilo sul grilletto per far partire il colpo, molto meno rispetto a una pistola moderna ma non inconsueta per un’arma d’epoca.