Il mondo della pallacanestro piange la tragica scomparsa di Dejan Milojevic, assistant coach di Steve Kerr ai Golden State Warriors.
Il quarantaseienne è deceduto la scorsa notte, a Salt Lake City, Utah, a causa di un violentissimo infarto. L’allenatore serbo stava cenando con lo staff e la squadra in un ristorante della città che da sempre ospita le gare casalinghe dei Jazz, prossimi avversari dei californiani.
Dejan è stato colto da un malore improvviso: stando alle ultime indiscrezioni, anche alcuni giocatori hanno provato a soccorrerlo. Poco dopo, l’uomo è stato trasportato d’urgenza in ospedale, in gravissime condizioni. Sfortunatamente, nonostante i tentativi di rianimazione da parte dei medici, il quarantaseienne non ce l’ha fatta.

Prima di diventare allenatore, Milojevic ha giocato per diverse stagioni Europa. Alla fine degli anni Novanta, Dejan era considerato uno dei talenti più cristallini della pallacanestro balcanica, meritandosi addirittura il soprannome di “Charles Barkley serbo”, vista la sua stazza. Dopo aver iniziato a calcare i parquet locali con le maglie di Beovuk e Zeleznik, nel 2000 firmò con il Buducnost Podgorica, con il quale vinse la prima YUBA League, campionato al quale partecipavano le compagini serbe e montenegrine.
Nel 2004, Dejan tornò a casa, a Belgrado, per vestire la canotta dell’amato Partizan, con cui vinse due titoli nazionali di fila, nel 2005 e nel 2006. Dopo i trionfi in patria, tra il 2006 ed il 2008 giocò all’estero, per il Valencia ed il Galatasaray. Nel corso della sua carriera, chiusa solo a 31 anni a causa di alcuni infortuni, Milojevic ha difeso anche i colori della nazionale serba, con la quale si laureò campione d’Europa nel 2001.

Una volta appese le scarpe al chiodo, Dejan ha iniziato immediatamente il corso d’allenatore, diventando subito un punto di riferimento ed un vero e proprio insegnante per i più giovani, grazie anche alla sua innata capacità di scovare talenti. Basti pensare, d’altronde, che durante la sua esperienza sulla panchina del Mega Basket Belgrado, ha lanciato giocatori del calibro di Vasilije Micić, Ivica Zubac, Vlatko Čančar, Ognjen Jaramaz, Marko Simonović, Goga Bitadze e, naturalmente, Nikola Jokic.
Già, proprio il gigante che da diverse stagioni a questa parte sta dominando in lungo ed in largo la NBA, a suon di triple doppie e giocate fuori dal mondo. Solo qualche mese fa, l’MVP delle ultime finals, parlando del suo ex coach, aveva dichiarato: “A lui devo tutto ciò che sono oggi”.
Dopo i buonissimi risultati ottenuti in Serbia, nel 2021 il coach di Belgrado venne “arruolato” dai Golden State Warriors di Steve Kerr: con i californiani, vinse il titolo NBA del 2022, battendo i Celtics in finale.
“Siamo assolutamente devastati dalla scomparsa improvvisa di Dejan”, ha comunicato la franchigia gialloblu nella giornata di oggi, “Questo è un colpo scioccante e tragico per tutti coloro che solo legati ai Warriors, ed è un momento incredibilmente difficile per la sua famiglia, per i suoi amici e per tutti noi che abbiamo avuto l’incredibile piacere di lavorare con lui. Siamo addolorati con e per sua moglie, Natasa, e i loro figli, Nikola e Masa”.