L’Iowa è l’ultimo Stato americano a essersi schierato contro TikTok citandolo in giudizio. Secondo la procuratrice generale Brenna Bird, il social media e la società proprietaria, ByteDance, ingannerebbero gli utenti sulla quantità di “contenuti inappropriati” a cui i bambini hanno libero accesso attraverso l’applicazione.
Droghe, nudità, alcol, autolesionismo e volgarità sarebbero i contenuti a cui i bambini sono esposti. “È ora di fare luce su TikTok, che ha tenuto all’oscuro i genitori finora”, ha dichiarato Bird, denunciando una frode ai danni dei consumatori per cui l’Iowa chiede sanzioni pecuniarie e un’ordinanza che impedisca a ByteDance di proseguire questa “condotta ingannevole”.
Secondo TikTok, l’applicazione avrebbe già gli strumenti necessari per proteggere gli utenti più giovani, con limiti di tempo di utilizzo per i minori di 18 anni e controlli parentali a disposizione dei genitori. “Siamo impegnati ad affrontare le sfide del settore e continueremo a dare priorità alla sicurezza della comunità”, hanno dichiarato i legali dell’applicazione a Reuters.
Alla fine del 2022, il governatore dell’Iowa Kim Reynolds aveva già vietato l’uso di TikTok su tutti i dispositivi di proprietà dello Stato per motivi di sicurezza, temendo che l’applicazione di proprietà cinese possa essere utilizzata come strumento di propaganda o di spionaggio.
Come l’Iowa, anche l’Arkansas, lo Utah e l’Indiana – dove un giudice ha già respinto la causa – hanno citato in giudizio TikTok accusandolo di non essere chiaro sulla quantità di contenuti inappropriati a cui i bambini sono esposti. E ci sono altri Stati degli Usa che stanno analizzando l’applicazione per capire le conseguenze del suo uso e di una potenziale esposizione nociva.
In Montana, la proposta di legge di vietare l’utilizzo di TikTok a livello statale è stata respinta dal giudice, sostenendo che vada a limitare le libertà e i diritti costituzionali dei cittadini. Ma il procuratore generale che ha presentato la causa sarebbe pronto a fare ricorso.
Come TikTok, anche Facebook e Instagram sotto la proprietà dell’americana Meta corrono il rischio di denuncia da parte di diversi Stati Usa che stanno esaminando l’efficacia degli strumenti per limitare l’esposizione degli utenti minorenni a contenuti espliciti.