Il presidente eletto di Taiwan, Lai Ching-te, ha incontrato una delegazione americana, di cui fa parte anche l’ex consigliere per la sicurezza nazionale Stephen Hadley, pochi giorni dopo aver vinto le elezioni presidenziali sull’isola de facto indipendente ma che Pechino considera solamente una sua provincia ribelle. Nelle immagini diffuse dal Partito Democratico Progressista (DPP), Lai Ching-te stringe la mano a Stephen Hadley.
A ricevere la delegazione di Washington con Lai – che entrerà in carica il 20 maggio – anche la sua candidata alla vice-presidenza, Hsiao Bi-khim. La delegazione definita “informale”, e di cui fa parte anche l’ex vice segretario di Stato James Steinberg, resterà a Taiwan fino a martedì.
”Le elezioni regionali di Taiwan sono un affare interno della Cina” ed è per questo che Pechino ”si oppone a qualsiasi scambio ufficiale tra Stati Uniti e Taiwan, qualunque sia il contesto”. Lo ha dichiarato in una conferenza stampa la portavoce del ministero degli Esteri cinese Mao Ning commentando l’incontro di Taipei tra una delegazione statunitense. ”Esortiamo gli Stati Uniti a riconoscere l’estrema complessità e sensibilità della questione di Taiwan e a rispettare seriamente il principio di ‘una sola Cina”’, ha detto Mao. Pechino, ha aggiunto, si aspetta che vengano mantenute ”le promesse fatte dai leader statunitensi di non sostenere ‘l’indipendenza di Taiwan’, di non sostenere il concetto di ‘due Cine’ e di non utilizzare la questione di Taiwan come mezzo per contenere la madrepatria” cinese.

Tutto questo accade mentre Taiwan resta sotto la pressione militare di Pechino. Il ministero della Difesa dell’isola ha denunciato di aver rilevato nelle ultime ore la presenza di sei velivoli militari e quattro unità navali cinesi. Uno dei sei velivoli, un drone da ricognizione, ha superato la cosiddetta “linea mediana” dello Stretto, che Pechino non riconosce.
Il Partito comunista cinese, nel frattempo, si è detto intenzionato a “conquistare il cuore delle persone di Hong Kong, Macao e Taiwan” rafforzando le forze patriottiche e di riunificazione: è quanto detto dal presidente Xi Jinping in un articolo che sarà pubblicato domani su Qiushi, la rivista del Pcc.
L’appello fa seguito alla vittoria di sabato di Lai, convinto che l’isola sia già nei fatti uno stato sovrano indipendente. “Fate un buon lavoro per conquistare i cuori di Hong Kong, Macao, Taiwan e d’oltremare – ha scritto Xi – Occorre sviluppare e rafforzare le forze patriottiche a Hong Kong e Macao e rafforzare la loro consapevolezza nazionale e il loro patriottismo”, senza però tralasciare “sviluppo e rafforzamento delle forze patriottiche e di riunificazione di Taiwan. Bisogna opporsi alle attività separatiste per l’indipendenza di Taiwan e promuovere la sua completa riunificazione con la madrepatria”.
L’articolo, intitolato ‘Pensieri importanti per l’attuazione completa, accurata e globale del lavoro del fronte unico del partito nella nuova era’, ha preso anche in considerazione il lavoro del fronte unito, la strategia politica del Pcc che coinvolge reti di gruppi e individui chiave influenzati o controllati per promuovere e far avanzare i suoi interessi.
“Il fronte unito diventerà più importante poiché le situazioni interne ed esterne che l’organizzazione si trova ad affrontare sono cambiate enormemente”, ha osservato Xi, che ha chiesto anche sforzi per guidare i cinesi d’oltremare, quelli rimpatriati e i loro familiari a “dedicarsi alla modernizzazione della madrepatria e alla causa della riunificazione pacifica”.