L’ente del turismo del Kentucky ha escogitato una singolare campagna pubblicitaria per attrarre visitatori nello Stato: ha rivolto un invito di benvenuto agli alieni che potrebbero vivere in un sistema stellare distante 40 anni luce dalla terra.
L’appello in cui gli extraterrestri vengono esortati a “non mangiarci” promosso dal Lexington Convention and Visitors Bureau in collaborazione con il team di VisitLex, è stato inviato tramite un messaggio laser a infrarossi codificato a TRAPPIST-1, una stella con almeno sette esopianeti ritenuti potenzialmente ospitali per la vita.
La missiva però non raggiungerà la sua destinazione prima di 38 anni, 262 giorni, 7 ore, 9 minuti e 42 secondi, almeno da quanto risulta dal conto alla rovescia esposto sul sito web di VisitLex.
“Abbiamo scelto il sistema TRAPPIST-1 perché potremmo effettivamente ottenere una risposta nel corso della vita se c’è qualcuno lì a ascoltare”, ha detto il dottor Robert Lodder, professore di ingegneria informatica dell’Università del Kentucky.
L’invito trasmesso dal Kentucky Horse Park, che è parte della “prima campagna turistica interstellare al mondo” approvato dalla Federal Aviation Administration – ha coinvolto un’equipe di linguisti e scienziati ma anche esperti di fantascienza – è una bitmap codificata, o mappatura che contiene informazioni utili sulla Terra.
Nel messaggio formato da pixel sono compresi numeri primi, filamenti di DNA, ma anche strutture molecolari del bourbon, il whiskey prodotto nello Stato, e della dopamina – perché hanno fatto sapere da VisitLex – “la città di Lexington è divertente”.
Il team ha anche aggiunto al messaggio scritto in inglese “Visit Lexington” un’immagine in cui è possibile osservare le colline del Kentucky, accompagnata da una registrazione musicale del maestro del blues Tee Dee Young.
“Considerato tutto ciò che abbiamo trasmesso finora nello spazio, perché non un messaggio positivo e amichevole?”, ha detto Brenna Byrd professoressa di linguistica dell’Università del Kentucky.
Sebbene l’invito sembri unico nel suo genere, non sarebbe la prima volta che gli umani cercano di contattate gli extraterrestri. Nel 1977 le sonde Voyager lanciate nello spazio contenevano elementi descrittivi della vita sul nostro pianeta: includevano musica, registrazioni in diverse lingue, suoni della natura, una mappa del sistema solare e una serie di simboli per decifrare il record.
“Anche se tutto ciò al momento può sembrare uno scherzo, potrebbe non essere così inverosimile come sembra”, ha aggiunto il dottor Lodder.