Sinonimo di incontro per le élite globali, il 54esimo incontro annuale del World Economic Forum ha aperto i suoi battenti a Davos in Svizzera, con il suo turbinio di tavole rotonde, riunioni, networking e party. Il tema dell’incontro di quest’anno è “Ricostruire la fiducia” e si concentrerà sui principi chiave che si applicano alla fiducia e cioè trasparenza, coerenza e responsabilità.
Non è chiaro se l’élite del pianeta sarà all’altezza del compito, ma sui rappresentanti di oltre 100 governi di tutto il mondo, sugli esponenti di tutte le principali organizzazioni internazionali, e sui leader delle 1000 aziende partner del Forum, nonché sugli attivisti della società civile e del mondo social, pesa la responsabilità di rendere questi 5 giorni o un contenitore di promesse vuote o un’occasione di progresso, come accadde nel 2020, quando fu lanciata l’Alleanza per i vaccini contro la pandemia da Covid. Saranno quattro le piste di lavoro del Forum: sicurezza e cooperazione; crescita e occupazione; Intelligenza Artificiale e clima. Come negli anni precedenti, il cambiamento climatico rimane una priorità e un punto dolente per la più grande congregazione di miliardari del mondo.
Le critiche provengono sia dagli attivisti focalizzati sulla gestione della crisi, sulle fonti energetiche alternative e sulla protezione della biosfera, ma anche da fondi come BlackRock e altre società finanziarie che “hanno svegliato il capitalismo” sugli investimenti sostenibili. Sul fronte economico globale incombono gli effetti dei tassi di interesse elevati, che stanno raffreddando l’inflazione nel mondo occidentale e mettendo ulteriormente in ginocchio le economie in via di sviluppo. La quarta rivoluzione industriale innescata dall’Intelligenza Artificiale, motore di rapidissima trasformazione dell’economia e della società, interrogherà leader aziendali, governi, accademici e società civile sulla responsabilità di governare e disegnare sistemi tech inclusivi, trasparenti e non pericolosi per l’umanità.
Il forum si interrogherà anche sugli altri pericoli dettati dalle guerre, particolarmente in Ucraina e Medio Oriente, senza dimenticare la Cina e le sue mosse nell’Estremo Oriente. Domenica un gruppo di funzionari ucraini ha presentato il noto piano di pace di 10 punti, già rigettato da Mosca. Il presidente americano Joe Biden non sarà a Davos, ma ci saranno il segretario di Stato Antony Blinken e il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan. Tra gli altri politici che parteciperanno figurano il presidente francese Emmanuel Macron e il premier cinese Li Qiang, il nuovo presidente dell’Argentina, Javier Milei e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, assieme a numerosi capi di stato dei paesi africani.
Per il mondo degli affari e della finanza, ci saranno i leader di istituzioni come la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale e le Organizzazioni Mondiali del Commercio. E parleranno anche Ceo come Jamie Dimon di JPMorgan Chase, Satya Nadella di Microsoft, Albert Bourla di Pfizer e Sam Altman di OpenAI. Oggi il Forum si aprirà nel pomeriggio con il Chief Economist Outlook, il sondaggio tra i massimi esperti di economia sulle prospettive per l’economia globale. L’altro report di oggi riguarderà la cooperazione in un mondo frammentato.