Quella dei caucus dell’Iowa potrebbe essere la notte delle primarie più fredda che l’America ricorderà sommersa dalla neve e dal ghiaccio.
Le temperature polari si rifletteranno sulla partecipazione al voto che in questo stato vede le primarie repubblicane aperte anche ai democratici o agli indipendenti che decidono di presentarsi dove i caucus sono stati allestiti. Per tutti però col ghiaccio e con la neve un vincitore c’è già. Si chiama Donald Trump. Gli altri avversari hanno un distacco che va dai 30 ai 40 punti percentuali. A poche ore dal voto secondo gli ultimi sondaggi locali Nikki Haley è seconda col 20%, Ron De Santis terzo col 16% mentre Vivek Ramaswamy ultimo con l’8%.

Trump ammette che le temperature polari potranno ridurre di parecchio la partecipazione dei suoi sostenitore in prevalenza anziani, ma il suo distacco è tale che nessuno dubita della vittoria. Analisti e commentatori però si interrogano su chi arriverà secondo e soprattutto quale diventerà la distanza da Trump. Se fosse, Nikki Haley data in rimonta e il margine finale diventasse di pochi punti percentuali , la vera sfida si trasferirebbe immediatamente in New Hampshire dove si vota fra 10 giorni.
Nel piccolo stato del nord la Haley potrebbe addirittura puntare al sorpasso provocando la prima grande battuta d’arresto di Trump e quasi inevitabilmente l’uscita di scena di Ron De Santis che in Iowa aveva puntato gran parte delle sue finanze e si troverebbe senza i mezzi per continuare.
Ma anche i democratici sfidano il freddo e sebbene non ci siano primarie per loro domani in Iowa, molti dei sostenitori di Biden come il governatore del Minnesota Tim Walz si sono messi gli scarponi per andare a spiegare che se alla fine si ripetesse il duello fra Trump e Biden a Novembre il contrasto fra i due candidati diventerebbe abissale. “Chi sceglierà Trump a novembre-dice Walz- opterà per un presidente autoritario che rifiuta la democrazia e la costituzione mentre Biden la difende come il principio assoluto del suo governo e delle fondamenta dell’America”.

Una vittoria in Iowa in realtà nelle corse presidenziali non ha mai rappresentato una garanzia per la Casa Bianca. Joe Biden nel 2020 arrivò solo quarto ma ottenne il rilancio con le vittorie negli stati del sud. Il fatto è che per Biden oggi i sondaggi rimangono pessimi e se Trump viene dato in vantaggio di 3-4 punti nello scontro diretto, quindi entro il margine di errore, se la nomination repubblicana la ottenesse Nikki Haley e non Trump, in quel caso Biden si vedrebbe distaccato di 16 punti.
Poi ci sono le minacce e le violenze. I sostenitori di Trump non le escludono se il loro candidato venisse bloccato dal voto delle primarie o dal sistema giudiziario americano.
La prima sentenza contro di lui arriverà a fine mese dal tribunale di New York e il magistrato che dovrà emetterla le ha già ricevute direttamente a casa.