Due Navy SEAL americani risultano dispersi dopo aver condotto una missione di abbordaggio notturno al largo delle coste della Somalia.
I SEAL stavano salendo a bordo di una nave quando uno di loro è stato travolto dalle onde. Il protocollo dei SEAL, in circostanze del genere, prevede che in caso di pericolo un secondo soldato si getti in mare per soccorrere il primo. E così è stato.
Ora entrambi gli uomini risultano dispersi e al momento è in corso una missione di ricerca, aiutata dal fatto che le acque nel Golfo di Aden, dove si trovavano i due, siano ancora tiepide nonostante l’inverno.
In una dichiarazione rilasciata ieri sera, il Comando Centrale degli Stati Uniti ha precisato che ulteriori informazioni sull’incidente non saranno divulgate fino al completamento della missione di recupero del personale.
L’incidente si è verificato durante una delle tante missioni condotte in questi giorni dalla Marina degli Stati Uniti, che sta intercettando armamenti su navi dirette nello Yemen controllato dagli Houthi. Operazioni simili nelle procedure ma comunque diverse dalla “Prosperity Guardian” portata avanti dagli USA con il sostegno della comunità internazionale per garantire la protezione delle navi commerciali nel Mar Rosso.
L’escalation nel Mar Rosso ha infatti alimentato i timori di un allargamento del conflitto nella regione, con Turchia e Arabia Saudita a guidare il fronte di chi invoca moderazione, mentre il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha confermato la spaccatura tra le potenze pro o contro Israele nella guerra a Gaza.
Al Palazzo di Vetro gli Stati Uniti hanno definito le azioni contro gli Houthi “necessarie e proporzionate”, mentre la Russia ha accusato Washington e Londra di una “palese aggressione” sul territorio dello Yemen.
Finora la caccia degli Houthi alle navi occidentali ha avuto un impatto significativo sul commercio globale. I prezzi del petrolio sono aumentati fino al 4%, mentre le principali compagnie di navigazione hanno dirottato il traffico girando intorno all’Africa, allungando non poco i tempi di percorrenza rispetto al tradizionale passaggio da Suez: il volume di container in transito dal Mar Rosso da novembre sarebbe calato del 70%, secondo alcuni esperti. Per difendere questa rotta strategica anche l’Ue si sta muovendo. Il tema sarà al centro del prossimo consiglio Esteri, in cui si ragionerà su come rafforzare la missione già attiva nell’area, Atalanta, che è nata principalmente in funzione anti-pirateria.