Gli ETF Bitcoin sono partiti alla grande nel loro primo giorno di negoziazione sulla piazza di Wall Street, nonostante la resistenza di alcuni investitori e fondi patrimoniali. Mercoledì sera, la Securities and Exchange Commission aveva approvato una serie di 11 ETF spot su Bitcoin, aprendo alla possibilità per gli investitori di acquistare valuta digitale a partire da giovedì mattina.
Secondo Dow Jones Market Data, più di 4,6 miliardi di dollari in azioni dei 10 fondi ETF spot bitcoin sono stati scambiati giovedì, con il fondo di BlackRock che ha registrato una delle giornate con i volumi più alti mai registrati per un ETF nuovo di zecca. I prezzi dei Bitcoin sono aumentati dello 0,5% raggiungendo i 46.000 dollari.
Il Grayscale Bitcoin Trust, convertito in un ETF spot su bitcoin, ha guidato la classifica con un volume di scambi di 2,3 miliardi di dollari. Altro record volume di scambi è stato detenuto dal fondo BlackRock, l’ETF statunitense Carbon Transition Readiness, lanciato nell’aprile 2021, con 1,16 miliardi di dollari. A seguire il fondo futures bitcoin di ProShares con un volume di 1,01 miliardi di dollari. Tra gli altri fondi bitcoin, il Wise Origin Bitcoin Fund di Fidelity Investments ha visto scambiare 713 milioni di dollari di azioni, seguito dal fondo gestito da ARK Investment Management di Cathie Wood e 21Shares con 289 milioni di dollari. Il successo dei fondi è stato assicurato anche dal taglio sulle commissioni di gestione: in molti hanno offerto commissioni dello 0% nel breve periodo, per poi proporre uno 0,25% tra sei mesi. I fondi attivi sono stati solo 10, poiché la SEC, l’Authority di vigilanza della Borsa deve ancora autorizzare la registrazione della società brasiliana di investimenti in criptovalute Hashdex.
Gli ETF Bitcoin hanno comunque registrato grandi oscillazioni nel loro primo giorno di negoziazione giovedì, rispecchiando una giornata volatile per i prezzi delle criptovalute in generale. Il Grayscale Bitcoin Trust ha chiuso in rialzo dello 0,5%, mentre l’iShares Bitcoin Trust (IBIT) è sceso di oltre il 4% dopo aver inizialmente guadagnato terreno nelle contrattazioni mattutine.
Alcuni colossi della gestione patrimoniale, come Vanguard hanno dichiarato che non offriranno i nuovi fondi negoziati in bitcoin spot sulle loro piattaforme di intermediazione e giovedì non pochi investitori si sono lamentati sul social media X di non essere in grado di accedere agli ETF Bitcoin anche sulle piattaforme di trading gestite da Citigroup, Bank of America, Edward Jones e UBS. Un segno che lo scetticismo sulle criptovalute persevera.
Intanto trascinato dal Bitcoin, il prezzo di un’altra criptovaluta, l’ether è balzato del 5% ai massimi da maggio 2022, toccando i 2.594,60 dollari. Anche su questa moneta sono state presentate richieste di ETF spot, ma la SEC ha rimandato a maggio ogni decisione a riguardo. Gli investitori e i consulenti finanziari osserveranno attentamente, nei prossimi giorni, non solo come si comporteranno gli ETF bitcoin, ma anche quanto divario ci sarà rispetto al prezzo del bitcoin e al volume degli scambi, per capire se ci sono problemi strutturali che potrebbero allontanare i nuovi investitori.